A tal proposito domani il Consiglio ha all’ordine del giorno la determinazione dei criteri per i ripescaggi in caso di sentenze della giustizia sportiva: di fatto, la Figc chiarirà in anticipo cosa succederà se, come prevedibile, alcune squadre venissero retrocesse per illecito. Probabilmente verrà confermato l’impianto normativo attuale: un club condannato va all’ultimo posto della classifica, che viene riscritta in automatico. Come accadde per Calciopoli: Juve all’ultimo posto e Messina salvato. Aspettando i responsi sul caso Catania e sulla situazione del Teramo, si prenderà atto per la serie B del fallimento del Parla. Poi, la Figc deciderà sui ripescaggi ad agosto. Formalmente, non verranno modificati i format dei campionati: A a 20, B a 22, Lega Pro a 60.
Per cambiarli, serve una maggioranza qualificata che in questo momento non c’è: Tavecchio ha dato tempo entro il 14 agosto per trovare in extremis l’accordo su una riforma che comunque partirebbe dalla prossima stagione e produrrebbe i primi effetti dal 2017/2018. Insomma, il consiglio di domani dirà che c’è un posto libero in B e ce ne sono 8 in Lega Pro. Poi si aspetteranno ad agosto le domande di ripescaggio e la Figc prenderà atto della situazione per stilare i calendari, con l’assurdo di poter anche operare dei tagli naturali agli organici (più in Lega Pro che in B). Ad ogni modo, tra fallimenti e inchieste, l’estate del pallone tricolore contempla sempre tristi colpi di scena e la composizione dei campionati diventa una partita a risiko.