Viene rilevata, in particolare, l’inadempienza della Regione Campania rispetto alla prescrizione di realizzare “una rete integrata e adeguata di impianti atta a garantire l’autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti”. Viene altresì contestato il fatto che si è consentito l’accumulo di “una grande quantità di rifiuti storici (6 milioni di ecoballe), che deve ancora essere smaltita” e viene contestata la carenza strutturale in termini di impianti di smaltimento dei rifiuti”. “Pertanto, la commissione europea propone alla Corte di Giustizia una procedura di infrazione nei riguardi dell’Italia.
I giudici di Lussemburgo hanno deciso che l’Italia sia condannata a pagare una penalità di 120.000 euro al giorno, a partire da oggi, per mancato rispetto delle prescrizioni del 2010 e in più una penalizzazione forfettaria di 20 milioni di euro”.
“E’ il risultato – conclude De Luca – sconcertante di questi ultimi cinque anni totalmente sprecati per la soluzione del problema rifiuti. Accelereremo sin da subito tutte le iniziative per la risoluzione del problema a cominciare dall’eliminazione delle ecoballe. Cercheremo di contrattare, con l’Unione Europea, nuove modalità di relazione sulla base della nuova programmazione che presenteremo a breve confidando di recuperare la dignità e la credibilità del tutto perduta in questi anni”.
“Nessun alibi, con la maxi multa da venti milioni paghiamo cinque anni, dal 2010, di disastri sui rifiuti in Campania. Recupereremo dignità e credibilità con la risoluzione definitiva del problema”. Conclude il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.