Il tutto in stato di abbandono incontrollato che oltre ad interessare i vicini terreni coltivati, risultava a pochi metri dalle acque del Rio San Marino, una delle tre sorgenti del fiume Sarno e che inevitabilmente contribuiva a determinare la completa distruzione di questa area, sia dal punto di vista naturalistico che ecologico. Ulteriori controlli dei Militari hanno appurato come tale drammatica situazione, oltre che portare a degrado irreparabile un’area di particolare valenza naturalistica, poneva a rischio anche le coltivazioni agricole dei vicini terreni, irrigati proprio per la presenza di piccoli fossi canali e di alcuni pozzi.
Dopo una attenta valutazione con il personale dell’Ente Parco e delle Guardie Giurate del WWF Sez. di Salerno, i Militari dell’Arma, ritenuto che tale illecita attività concretizzasse a tutti gli effetti una vera e propria discarica abusiva, in piena area di riserva, con notevoli ripercussioni da un punto di vista dell’inquinamento, del suolo e delle falde presenti, procedevano immediatamente al sequestro dell’intera area su cui insistevano altresi un vecchio rudere ed una struttura adibita a deposito e presumibilmente, a trasformazione e lavaggio di prodotti ortofrutticoli, per complessivi 1000 mq.. Inoltre venivano scoperte anche alcune aree bruciate dove senza dubbio alcuno, rifiuti di ogni genere, venivano dati irresponsabilmente alle fiamme, con ulteriori ripercussioni dannose per l’ambiente, le colture ivi presenti e la salute pubblica.
Considerato che tale area rientrava nel perimetro dell’ Ente Parco (Ente istituito con Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania n. 780 del 13 novembre 2003) tra le numerose contestazioni veniva anche contestato l’art.452 bis della Legge 22 maggio 2015, n. 68 “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente” poiché tale illecita attività risultava aver provocatola compromissione ed il deterioramento delle acque, del suolo, del sottosuolo nonché dell’ecosistema, della biodiversita’ agraria, della flora e della fauna. Nel prosieguo delle attività sono state anche controllate alcune strutture edili in fase di realizzazione e per le quali sono ancora in corso accertamenti tecnici.
Il personale dopo le procedure di rito ha predisposto ed inoltrato alla Autorità Giudiziaria una dettagliata denuncia a carico del proprietario del fondo agricolo. Lo scrivente Coordinamento ricorda a chiunque volesse segnalare situazioni di degrado, inquinamento o detenzione di avifauna protetta che è possibile inviare segnalazioni alla seguente mail: guardiewwfnucleosa@libero.it guardiewwfnucleosa@libero.it guardiewwfnucleosa@libero.it guardiewwfnucleosa@libero.it