Perciò alle attrezzature a disposizione gratuitamente (ombrelloni, lettini, sedie, porta-ombrelloni preinstallati, docce, etc.), ai servizi di pulizia e di sorveglianza erogati continuativamente, si aggiungono da luglio l’accoglienza multilinguistica e il laboratorio di attività e di apprendimento sui temi della difesa dell’ambiente e della biodiversità.
L’iniziativa è nata dal Comune, che ha individuato nella Associazione “Acarbio” il partner ideale per promuovere la cultura del rispetto della natura e dell’uso intelligente del mare.
L’Associazione ha fornito giovani operatori provenienti da tutto il mondo che, attraverso il workshop in spiaggia in cui si praticano giochi, lavori e attività, lanciano un messaggio di accoglienza e di integrazione in chiave di sostenibilità ambientale. Così, le aree di spiaggia libera (la cui superficie rimane invariata rispetto agli anni precedenti) si implementano di risorse preziose non solo per lo svago ma anche per l’arricchimento culturale, in un concetto di “vacanza” che a Minori, dall’epoca della latinità, coinvolge da sempre con modalità creative sia il corpo che lo spirito.
Al di là degli slogan e delle vuote affermazioni di principio, l’Amministrazione è convinta che il mare e la balneazione siano realmente “beni comuni”, e cioè fruibili per tutti nel modo più pieno e tutelato, soltanto se dotati di un’organizzazione efficiente e di un sistema di regole che garantiscano l’ordinato e rispettoso godimento collettivo di tali risorse.
Inoltre, un arenile controllato e attrezzato (va ricordato ancora il miglioramento della barriera frangiflutti) qualifica l’offerta turistica a sostegno dell’economia e del lavoro. Le premesse per un’estate serena e produttiva sono state poste, nell’auspicio che a fine stagione risultino tutte realizzate, dimostrando che la polemica (cui taluno seguita a indulgere con ben poco costrutto) è l’argomento di chi non ha argomenti.
L’Amministrazione è convinta che il mare e la balneazione siano realmente “beni comuni”??? Non vorrei sembrare polemico, ma oggettivamente i comuni della costiera amalfitana stanno adottando da tempo una politica repressiva contro i pendolari eliminando la percentuale dei posti liberi per le auto imposta dal codice stradale e portando il costo del parcheggio a tariffe pazzesche, in più hanno ridotto le spiagge libere al’osso. Ritengo che tutto ciò sia inammissibile e soprattutto un abuso di potere!!!!