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L’Ente Parco Fiume Sarno denuncia nuovi scarichi abusivi nel fiume Sarno

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Prosegue senza sosta l’impegno del Coordinamento Regionale Guardie Giurate del WWF Italia e dell’Ente Parco Fiume Sarno, attraverso una costante serie di capillari controlli del territorio. Proprio in una recentissima attività, il personale dell’Ente Parco e le Guardie Giurate del WWF Italia, hanno individuato nel territorio di Striano (NA), uno scarico altamente inquinante che, considerato lo stato dei luoghi, da anni sversa incontrollato i suoi reflui nauseabondi e contaminanti nel fiume Sarno, determinando un vasto e diffuso fenomeno di inquinamento, evidenziato anche da un netto cambiamento di colore delle acque del fiume. I reflui inquinanti di colore grigio/azzurro dopo aver percorso una strada sterrata, visibili per un buon tratto a cielo aperto, tra i campi coltivati di verdure ed ortaggi, raggiungeva un antico mulino per poi immettersi nelle acque martoriate del fiume Sarno.

Ancora una circostanza che distrugge un’area bellissima e protetta che  rappresenta l’unico parco fluviale regionale, da troppi purtroppo che per usi e consuetudini illegali, per lucro, viene  considerata una vera e propria pattumiera in cui poter scaricare incoscientemente di tutto e mettendo a grandissimi rischi le realtà a salvaguardia delle aree naturali e l’incolumità della popolazione. Considerato lo stato evidente di inquinamento e della  tipologia di inquinanti, quasi certamente in prevalenza reflui di origine urbana mescolati a reflui industriali, il personale dell’Ente Parco Fiume Sarno e le Guardie Ambientali del WWF procedevano a produrre idonei rilievi fotografici utili a documentare lo stato di degrado ed incuria.

Sul posto veniva accertata anche la presenza di rifiuti fangosi posti a riempimento della strada sterrata, presumibilmente per le caratteristiche che presentavano, recuperati dallo svuotamento del fosso canaleConsiderato che tale area rientra nel perimetro dell’ Ente Parco (Ente  istituito con Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania n. 780 del 13 novembre 2003) il personale dell’Ente Parco, ritenendo che quanto accertato comportasse seguenti violazioni: Art. 734 C.P. per aver danneggiato luoghi di particolare valenza ambientale; Art. 635 C.P. danneggiamento acque pubbliche; Art.142 comma c ed f del D.L.42/2004 poiché tale illecita condotta avveniva in aree sottoposte a particolare forma di tutela  ed Art. 452 bis della Legge 22 maggio 2015, n. 68, poiché tale illecita attività risultava aver provocatola compromissione  ed il deterioramento delle  acque, del suolo, del sottosuolo nonché dell’ecosistema, della biodiversità agraria,  della flora e della fauna, si predisponeva ed inoltrava alla Autorità Giudiziaria una dettagliata denuncia a carico di ignoti. Lo scrivente Coordinamento ricorda a chiunque volesse segnalare situazioni di degrado, inquinamento o detenzione di avifauna protetta che è possibile inviare segnalazioni alla seguente mail: gruppoguardiewwfcampania@pec.itguardiewwfnucleosa@libero.it    guardiewwfnucleosa@libero.it guardiewwfnucleosa@libero.it

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