Civica Mente propone al Comune l’istituzione del baratto amministrativo, una nuova forma di riduzione dei tributi in cambio di prestazioni lavorative a favore delle famiglie disagiate. Già adottato in realtà come quella del Comune di Invorio, in provincia di Novara, il baratto amministrativo potrebbe essere una soluzione ad alcuni dei problemi della città di Battipaglia. Di fronte all’impoverimento medio della popolazione residente, alle aliquote tributarie al massimo e all’insufficienza dei servizi manutentivi, il Comune ha la facoltà di scambiare i tributi non riscossi, con prestazioni lavorative di vario genere. Queste possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade o interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. Il baratto, secondo quanto fatto da altri Enti, si rivolge ai cittadini che hanno un reddito Isee inferiore al minimo reddituale e sul quale gravano tributi comunali non evasi. L’Ente comunale che propone il baratto amministrativo, decide per l’anno in corso l’importo da destinare a questa finalità e il limite massimo per ogni famiglia. Inoltre, assegna ad ogni modulo di 8 ore lavorative un valore simbolico (p. es. 60 euro). «Questa soluzione presenta molteplici vantaggi – spiega l’ingegnere Enrica Bichi, firmataria della proposta – da un lato consente al cittadino moroso di assolvere ai propri doveri mettendosi a disposizione della propria comunità e di sentirsi utile a se stesso e agli altri; dall’altro il Comune può usufruire di una forza lavoro aggiuntiva in un periodo in cui il blocco delle assunzioni ed i tagli alla spesa non lo permetterebbero»