“I giornali di domenica 19 luglio – scrive Ravera – hanno pubblicato con molto risalto una lettera aperta della Segreteria Regionale del Sindacato Nazionale area radiologica, al Presidente della Giunta Regionale della Campania On.Vincenzo De Luca, in cui viene evidenziato che dal prossimo settembre tutta l’assistenza libero-professionale convenzionata passa all’assistenza indiretta.
Due osservazioni.
L’Ordine dei Medici di Salerno plaude all’iniziativa ricordando che non appena ufficializzata la nomina ha scritto un messaggio di saluti e auguri al neo Presidente della Campania in cui si mettevano in risalto alcune delle maggiori e più urgenti criticità della Sanità in Campania. Tra queste era indicata proprio la necessità di fronteggiare tempestivamente il previsto default del convenzionamento esterno. Non si capisce però perché questa sacrosanta richiesta debba riguardare solo l’area radiologica (anche tenendo conto della rilevanza di questo settore) e non il complesso del convenzionamento esterno. Sarebbe stato opportuno che l’iniziativa fosse unitaria e non settoriale e corporativa.
Detto questo vi è una considerazione fondamentale e riguarda la conclusione della lettera aperta, con cui l’Ordine concorda pienamente (anche perché il problema è stato più volte segnalato alla Regione) e che è giusto riportare. Si richiede di attribuire “alta rilevanza strategica all’azione di programmazione regolamentazione, verifica e controllo volta ad assicurare elevati livelli di qualità, efficienza ed efficacia non alle sole attività proprie delle discipline mediche specialistiche dell’area radiologica, ma a tutto il settore del compartimento”.
Questo rimanda ovviamente all’appropriatezza prescrittiva che è una necessità inderogabile, ma che non può essere ottenuta attraverso le norme del famigerato Decreto 56 della Regione Campania, opportunamente ritirato. Quello che la Regione non può fare è sottrarre in 5 anni 110 milioni di euro all’assistenza specialistica ambulatoriale e poi lamentarsi se con i cocci dell’assistenza specialistica mandata in frantumi si ci taglia metaforicamente le mani.
Non si può ridurre drasticamente senza programmazione, così facendo si ci comporta come quel giovane che dopo aver ammazzato padre e madre chiede aiuto perché è rimasto orfano.”
attualmente al pronto soccorso del Ruggi ci sono solo specialisti ambulatoriali… se non ci fossero loro con la carenza di personale che c’e’ si dovrebbe assolutamente chiudere. Utili per tutto ma sono l’ultima ruota del carro.