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Calcio&Business: Salernitana, quale conto economico per la serie B?

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Quale “conto economico” della Salernitana, al prossimo 30 giugno 2016! L’impatto “economico – finanziario” della promozione della Salernitana in Serie B, determinerà al prossimo 30 giugno 16, i seguenti valori di bilancio: ricavi ingressi da stadio + 300 mila euro, ricavi da diritti tv +1,2 mln euro, ricavi da contributi in conto esercizio +1,8 mln euro, valore della produzione +5,1 mln di euro, costo del lavoro + 1,6 mln euro, costo della produzione + 3,0 mln di euro, perdita esercizio -200 mila euro. (fonte Report Calcio 2015).

L’impatto “finanziario” quantificherà invece  i seguenti valori: diritti prestazione calciatori +1,9 mln euro, compartecipazione Noif +2,1 mln euro, patrimonio netto +0,6 mln euro, debiti +3,5 mln euro. Il “dettaglio delle voci del conto economico” risultera’ essere il seguente: costo dei servizi (14%), costo beni di terzi (4%), costo del lavoro ( 45%) , oneri diversi di gestione (16%), ammortamenti (21%), ricavi da stadio (6%), ricavi da sponsor (10%), contributi c/esercizio (23%), altri ricavi (21%), plusvalore cessione calciatori (29%).  Il “risultato netto aggregato dei club di serie B”, quantifica una perdita d’esercizio totale pari  a 74 mln di euro (valore esercizio precedente 61 mln di euro). Fonte Report Calcio 2015.

Le società di serie B, al termine della propria stagione sportiva, determinano , una perdita d’esercizio pari a 3,36 mln di euro. Sulla base dei dati aziendali di Report Calcio 2015, le “governace delle società di calcio di serie B”,  al fine di evitare ai soci dei club di riferimento, ricapitalizzazioni per recuperare le perdite di esercizio, devono attivare progetti di bilancio in sintonia con la normativa del” fair play finanziario”. La “situazione economica” delle società della serie cadetta evidenzia come il “costo del lavoro” risulta essere aumentato del 6,2% (da 8,1 mln di euro a 8,6 mln di euro medi per club),  in considerazione dell’aumento dei ricavi, “l’incidenza del costo del del lavoro” e’ diminuito dall’85% all’80%.

Sul fronte ricavi diminiuscono i “ricavi della gestione caratteristica” (ricavi da stadio e ricavi da sponsor- 33%, ricavi da diritti tv – 41%) , mentre sono  aumentati: del 29% i “ricavi da plusvalenze” derivanti dalla cessione dei calciatori , e del 23% i “ricavi da contributo in conto esercizio”. La situazione finanziaria rileva invece che l’indebitamento totale medio per club e’ aumentato in un anno del 40% (da 17,5 mln di euro a 24,5 mln di euro). A seguito di una crisi di liquidità risultano essere aumentati in un anno : del 165% i debiti commerciali ( da 2,6 mln di euro a 7 mln di euro), del 14% i debiti finanziari (da 4,9 mln di euro a 5,6 mln di euro ), del 15% i debiti tributari (da 3,9 mln di euro a 4,5 mln di euro).

Il “patrimonio netto” medio per club ritorna essere pari al valore di due anni precedenti pari ad euro 3,1 milioni di euro, “l’indice di liquidita’” diminuisce dal 20% al 12%, “l’indice di indebitamento” diminuisce da 10,8 mln di euro a 8,6 mln di euro. La gestione delle società di calcio, al pari di ogni altra azienda , deve essere finalizzata a determinare il giusto “equilibrio economico finanziario”, calcolando un corretto “break even point” (BEP), tra i costi e ricavi aziendali. “Break even point” vincente, per i club di serie B!.

Antonio Sanges – Dottore Commercialista

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