Il Comune di Salerno e le sue società partecipate stanno attuando ormai da diversi anni linee di gestione tese al massimo contenimento della spesa pubblica e tra queste, come voce principale, delle spese di personale.
In attuazione dei principii della Spending review, poiché i bilanci delle società partecipate fanno parte del “consolidato” del gruppo Comune di Salerno, l’Ente adotta – come previsto dalla normativa – atti di indirizzo cui le società devono uniformarsi, per il raggiungimento degli obiettivi di contenimento della spesa.
In aderenza all’atto di indirizzo del 18.06.13, la Salerno Mobilità SpA non ha erogato gli aumenti economici previsti dai rinnovi del CCNL Autorimesse decorrente dal 01.01.2013, né ha proceduto ad alcuna ulteriore trattativa di II livello comportante un aumento di spesa del personale. Ciò ha permesso il massimo contenimento delle spese, non essendo possibile diminuire il trattamento economico già acquisito dal personale, ma solo incidere sugli aumenti.
Da ultimo, con atto di indirizzo del 30.06.14, preso atto della variegata tipologia organizzativa presente nelle varie società partecipate, il Comune ha richiesto di far sì che la spesa di personale sia contenuta nei limiti del costo annuale complessivo minimo sostenuto nel periodo 2010/2013 che, in nessun caso, potrà essere superato, lasciando ad ogni società la scelte se intervenire sulla corresponsione dei corrispettivi relativi ai CCNL ovvero su quelli della contrattazione di II livello.
Per la Salerno Mobilità SpA, vista la situazione specifica aziendale, si è ritenuto attuare tale obiettivo mantenendo il blocco economico del CCNL di riferimento già in vigore (così come avviene per il personale delle PA dal 2009), parallelamente all’erogazione inalterata degli emolumenti della contrattazione decentrata in essere, in modo da incidere in modo identico su tutti i lavoratori, evitando che venissero penalizzati solo alcuni di essi.
In sintesi, anche i dipendenti di Salerno Mobilità devono partecipare ai sacrifici che tutti i dipendenti della PA e degli enti locali stanno facendo per rimettere a posto i conti del Paese. Il contenimento delle spese di personale riguarda tutti e non possono esservi privilegi o esenzioni per alcuno.
Perciò dispiace che all’interno della società stia prevalendo la parte più faziosa e polemica, che ha dimenticato il valore straordinario della stabilizzazione del posto di lavoro che si è avuta alla fine degli anni ‘90. Quando, approfittando dell’elastica normativa allora in vigore e senza alcun concorso, le maestranze sono passate dalle vecchie ed instabili cooperative ad una solida società pubblica.
Meraviglia che non ci si renda conto del fatto che oggi intere generazioni non avranno – seppure con un bagaglio di formazione e specializzazione superiore – l’opportunità di un posto di lavoro stabile e di uno stipendio come quello che loro percepiscono.
A fronte di questo, in una situazione generale di forte crisi economica e di elevate percentuali di disoccupazione, il sacrificio contro il quale le OOSS si scagliano e per le quali proclamano lo sciopero è quello di attendere il primo gennaio del prossimo anno, per vedersi sbloccare gli aumenti contrattuali del CCNL. Un “sacrificio” che non appare enorme.
Appare poi banale e assolutamente strumentale il riferimento al piano parcheggi, all’assunzione del dirigente, all’assenza dei parcometri, atteso che le ooss hanno condiviso negli ultimi anni tutte le scelte aziendali, dalla riorganizzazione del personale tesa a rimediare alle carenze organizzative interne evidenziate nel modello organizzativo ex L. 231/01 che ha portato al concorso per l’assunzione del dirigente, al bando per i parcometri (che sarà pubblicato a settembre), al piano parcheggi, attese le note vicende del parcheggio di Piazza della Libertà.
Pieno rispetto del diritto di scioperare, quindi, ma chiarendo che né questa né altre manifestazioni di protesta, né soprattutto gl attacchi strumentali, ci porteranno a violare le norme in essere e gli obiettivi di efficientamento che sono stati prefissi”.
Dichiarazioni dell’Amministratore Unico di Salerno Mobilità SPA, Avv. Massimiliano Giordano, in ordine allo sciopero proclamato dalle OOSS per il giorno 25 luglio 2015
fino a qualche anno fa gli stipendi dei manager delle società miste erano tutti al limite massimo consentito nazionale.
le cose sono cambiate o gli stipendi di queste posizioni sono rimasti invariati? sarei curioso di aver risposta dall’amministratore unico. lo dico senza voler esser polemico, ho il sospetto che i sacrifici si chiedono sempre e solo alla base
inoltre salerno mobilità una volta godeva anche di vari privilegi di tipo finanziario da parte del comune di salerno, che abbiano problemi economici è sorprendente