«Quando avevo 21 anni – ha detto – e vivevo la vita con la spensieratezza della gioventù, sono stato tra la vita e la morte e per qualche tempo pensai di non poter più camminare. Sono stato molto fortunato a uscirne integro e ho imparato una lezione molto importante: la vita è un susseguirsi di sfide e sono queste a farci andare avanti. Voi lo sapete, visto che ogni giorno avete a che fare con il bullismo o con altre situazioni del genere. Le sfide sono opportunità per crescere».
L’invito è quello di vivere ogni giorno al massimo, di cogliere ogni occasione la vita possa offrire: «Ognuno di voi ha una grande responsabilità, innanzitutto verso se stessi, ovvero vivere la propria vita appieno e pensare alla traccia che volete lasciare dopo di voi. Usate le vostre menti, servitevi dei media che avete a disposizione, che ai miei tempi non esistevano, per migliorare il mondo. Non pensate alle vostre foto su Instagram, ma a come migliorare l’ambiente in cui vivete».
Solo ai ragazzi di Giffoni, poi, anticipa qualcosa del suo ritorno ne I Pirati dei Caraibi 5: «Avrò una parte piccola, ma mi fa piacere avere l’occasione di riportare sullo schermo il personaggio di Will. E poi potrò presentarvi suo figlio» dice a chi ne aspetta il ritorno fin dalla fine del terzo capitolo.
Ma dopo i franchise è tempo di intraprendere strade più indie: «Saghe come Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit e i Pirati dei Caraibi sono fatti per voi ragazzi, per portarvi al cinema. Per me è divertente girarli, ma con tanta computer graphics bisogna fidarsi dei registi e avere molta immaginazione per interpretare un ruolo».
Una certezza però ce l’ha: «Ho iniziato proprio con le grandi produzioni ma spesso sono le più piccole a essere le più interessanti, quelle che parlando di persone ordinarie che si rivelano straordinarie e che spesso sono scritte da giovanissimi, come voi. Chissà che un giorno non sia uno di voi a dirigermi».
Per niente geloso del suo successo (“Mi piace pensare che non mi abbia cambiato”) svela ai ragazzi il suo “segreto”: «Restare fedeli a se stessi, seguire i propri sogni e restare umile. Fama, soldi e denaro non danno la felicità». E l’invito finale è quello di vivere un po’ come un Hobbit: «Legolas è stato il regalo più grande che potessero farmi, mi ha fatto crescere come attore ma è anche la dimostrazione che non importa quanto piccoli voi siate, avete sempre la possibilità di cambiare il mondo in modi che non potete neanche immaginare». E sembra quasi racconti la storia del Giffoni Film Festival.