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Al mare con il morto sotto l’ombrellone, l’indifferenza dei bagnanti fa indignare il web

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La giovane vita spezzata del 32enne di Scafati, Luca Ferrara, ucciso da un malore mentre faceva il bagno domenica mattina ad Eboli racconta anche un’altra storia: quella dell’indifferenza dei bagnanti che hanno continuato indisturbati a fare tuffi ed a divertirsi come se nulla fosse accaduto e con la salma di Luca a pochi metri dagli altri ombrelloni. La notizia rilanciata dall’edizione on line del Mattino è diventata virale scatenando sul web la reazione di quanti si sono indignati di fronte a tanta indifferenza e scarsa delicatezza per il dolore di familiari ed amici.

Luca è stato adagiato in spiaggia in attesa dei soccorsi che sono arrivati trenta minuti dopo, quando il giovane era già morto. Il corpo del ragazzo è rimasto steso in spiaggia, protetto solo da due ombrelloni ed esposto alla folla che ha continuato le proprie attività balneari per altre due ore, quando infine è arrivato il medico legale. L’agenzia funebre invece è arrivata alle 14 quando la salma è stata finalmente ricomposta e trasportata all’obitorio. Un tempo interminabile trascorso su quella spiaggia assolata dagli amici e dai primi soccorritori di Luca, i bagnini del posto, in uno scenario estivo che il lutto non ha turbato affatto, tra selfie in spiaggia e tuffi.

Dai primi accertamenti sembra ipotizzabile che si sia trattato di una congestione. Originario di Scafati, Luca, si guadagnava da vivere come musicista e dj ed era noto nell’area vesuviana per il suo impegno nelle cause ambientaliste. Il giovane era tra gli attivisti che hanno condotto la lotta contro la discarica di Terzigno.

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