Sul caso, infatti, il coordinatore Antonio Galatro ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania.
“Considerata anche l’incursione sulla spiaggia di agenti della polizia locale e dei militari della Capitaneria di porto che hanno provveduto sulla spiaggia libera a sequestrare ombrelloni e sdraio e valutata la nuova documentazione fotografica che si riferisce al “subito dopo sequestro” è spontaneo chiedersi come mai non sono stati sequestrati gli ombrelloni e le sdraio appartenenti agli stabilimenti balneari che non rispettano il limite dei 5 metri di bagnasciuga”, ha detto Galatro.
“Come mai non sono stati sequestrati i pedalò (circa nove) “parcheggiati” sul bagnasciuga? Come mai non sono stati sequestrati ombrelloni e sdraio sull’area del cosiddetto “Vallone”? Come mai è stata controllata, con relativo sequestro di materiali, solo la spiaggia libera e non sono stati operati i sequestri anche per gli stabilimenti balneari?”.
Dalle foto scattate dopo il blitz, avvenuto il 24 luglio scorso, quindi, secondo l’Adiconsum Cisl, gli stabilimenti balneari continuerebbero a non rispettare alcun limite e la parte del “Vallone” continuerebbe a essere ingombrata da ombrelloni e sdraio.
“Nonostante le precedenti segnalazioni e denunce, sembra non sia stato fatto nulla”, ha continuato Galatro. “Pare che sia stata elevata solo qualche multa ai proprietari degli stabilimenti senza che, però, sia stato “sistemato lo stato dei luoghi” così come previsto dalle norme. Per questo l’Adiconsum di Salerno, chiede ai magistrati del Tribunale di Vallo della Lucania di accertare la veridicità dei fatti denunciati e, nel caso, punisca i responsabili delle violazioni segnalate. Va anche fatto rispettare il limite dei 5 metri di bagnasciuga, affinché risulti libero da pedalò e da quant’altro impedisca il passaggio o l’accesso sulla battigia”.