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Montecorvino Pugliano: cerimonia di intitolazione di Largo Francesca Villecco

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“Uno spazio offerto alla città come testimonianza viva del sacrificio della nostra concittadina Francesca Villecco e della volontà della nostra comunità di riscatto nel segno della legalità e del rispetto delle Istituzioni”. Con queste parole il sindaco Domenico Di Giorgio ha voluto salutare il sorgere di un nuovo spazio nel centro di Santa Tecla, intitolato alla concittadina Francesca Villecco, uccisa per un tragico errore dalla criminalità organizzata negli anni ottanta.

Alla cerimonia di intitolazione di Largo Francesca Villecco, svolta nella serata di martedì 28 luglio a Santa Tecla, hanno presenziato con il sindaco Domenico Di Giorgio, il presidente dell’associazione Giorgio Ambrosoli nonché capo gabinetto della Questura di Salerno, dottor Angelo Raffaele Battista, il comandante della Compagnia Carabinieri di Battipaglia Maggiore Giuesppe Costa, il comandante della locale stazione dei carabinieri maresciallo Quirino Donise, il vicesindaco Pierpaolo Martone, gli assessori Michele Pagano, Crescenzo D’Alessio e Silvana Nardiello,  il delegato ai lavori pubblici Renato Stabile, fratelli, nipoti e la figlia della signora Villecco, Annarosaria Ricco.

Una cerimonia commovente caratterizzata dai ricordi del sindaco Domenico Di Giorgio e dell’assessore Michele Pagano di “Franceschina”, quest’ultimo vezzeggiativo utilizzato in paese per affetto,  persona molto stimata che ha caratterizzato il proprio esistere nei due valori essenziali del lavoro e della famiglia, e che oggi riscopre nel segno della continuità, così come ha ricordato il dottor Battista, l’impegno di uno dei tanti giovani nipoti nelle forze di polizia.

La storia di Francesca Villecco è quella di una moglie, madre e lavoratrice, una cittadina di Montecorvino Pugliano che proprio sul luogo di lavoro, in un bar di Bivio Pratole, è stata vittima innocente di un agguato di stampo mafioso, che all’epoca fece clamore per l’efferatezza degli assassini che non risparmiarono la vita ad una persona ‘colpevole’ solo di essersi trovata nel momento e nel luogo sbagliato.

Dinanzi ad una buona cornice di pubblico, la scopritura della targa con stampigliato il toponimo e le motivazioni:“Largo Francesca Villecco, vittima innocente della criminalità organizzata”, con l’applauso convinto dei presenti che ha lasciato in tutti la certezza di una pena morale nell’ignominia eterna comminata alla  mano che diede morte, in contrapposizione al perpetuare dell’esistenza della signora Francesca Villecco in un luogo familiare, con luce, fiori e tanti colori, beatitudine che solo la legalità può offrire al sorgere di un nuovo giorno.

 

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