Il bicchiere risulta mezzo vuoto se si valuta il modulo di partenza quel 4-3-3 tanto caro a Torrente ma che finora, visti gli interpreti a disposizione sembra un abito cucito adosso in modo sbagliato. Nel 4-3-3 di partenza Strakosha tra i pali, Colombo e Franco esterni mentre al centro Lanzaro e Trevisan. In mezzo al campo Castiglia, Pestrin e Bovo in avanti Gabionetta, Eusepi e Russotto. Un modulo non ancora metabolizzato dalla squadra granata che va spesso in difficoltà in avvio di partita. Poi quando cala il Rimini ed in campo entra anche Calil la Salernitana cambia atteggiamento tattico e aspetto. Il 4-2-3-1 provato anche in mattinata si è rivelato un esperimento interessante per i risultati dati. Un modulo che sembra esaltare le principali bocche di fuoco granata ed il talento di Gabionetta con il brasiliano, Calil e Russotto, alle spalle di Eusepi.
Fantasia al potere ma anche sostanza in prima linea. Anche a Torrente la prima Salernitana non è piaciuta. Tanti i richiami del mister e gli errori commessi dai suoi calciatori in fase difensiva. Una partita, quella di ieri che se da un lato ha confermato i progressi del gruppo dall’altro potrebbe aver consentito al mister di trovare quella chiave di volta necessaria per far quadrare il cerchio. Un 4-2-3-1 che diventa all’occorrenza un 4-2-4 per una Salernitana a trazione anteriore che se da un lato aumenta il suo potenziale offensivo dall’altro deve chiedere sforzi enormi agli esterni Colombo e Franco, Pollace e Bocchetti nella ripresa per dar manforte al centrocampo e chiudere gli spazi che rischiano inevitabilmente di aprirsi in caso di perdita del pallone. Insomma dopo 18 giorni c’è il rischio di dover cambiare strategia ed atteggiamento tattico e di conseguenza anche le scelte di mercato.