Il parto è avvenuto il 29 luglio.
Il primo a nascere è stato Raffaele con il peso di 2.128 grammi, il secondo Enrico, con il peso di 2. 265 grammi e la terza, Maria Francesca con il peso di 1.700 grammi.
Il parto è stato assistito dai dottori Mario Polichetti, Raffaele Petta, Giuseppe Allegro, con l’ostetrica Carolina De Prisco e le Anestesiste dottoresse Carmela Marsicano e Flora Minichino.
Ad assistere i bimbi sono stati i dottori Dino Alfano, Giuseppe Vassallo e Marilena Delgiorno. Attualmente i bimbi stanno bene.
“Durante il parto è stato adottato un nuovo metodo di raccolta del sangue per la conservazione delle cellule staminali: il prelievo è stato eseguito dopo l’estrazione di ogni feto e non contemporaneamente alla fine come si fa in genere” asserisce il dr. Mario Polichetti, Ginecologo di fiducia della paziente.
“Il parto trigemino ha una frequenza di 1 su 6.400; si è avuto un incremento negli ultimi anni per l’avvento delle tecniche di fecondazione assistita. La eccezionalità di questo evento è dovuta al fatto che questa gravidanza non è avvenuta con le tecniche di fecondazione assistita ma spontaneamente afferma il dr. Raffaele Petta, Direttore del Reparto di “ Gravidanza a rischio “ del Ruggi.
“ Siamo felici ed emozionati; rivolgiamo attestati di stima e gratitudine a tutta l’equipe della Gravidanza a rischio e della TIN per la efficienza e le competenze professionali dimostrate e per la grande sensibilità umana” dichiarano i genitori dei bimbi.
Si scrive di questo reparto solo quando le cose fortunatamente vanno bene, poco più di un mese fa un episodio gravissimo si è verificato nello stesso reparto, con la quasi morte di un neonato per grande disorganizzazione ed inefficienza dello stesso ma nessuno ha scritto niente…
Veramente io nn portavo le gravidanze avanti e grazie a questo reparto ho 2 splendidi gioielli nn credo proprio che hanno sbagliato perche ad ogni cosa si impegnano fin quando nn capiscono cos’e
Grande reparto!!!Dovremmo essere orgogliosi di averlo nella nostra città. Le persone che ci lavorano sono tutte disponibili e preparate .Grazie per l impegno,la dedizione ed i “miracoli che ci avete regalato.
Egregio signor Giuseppe, quando si mette bocca in certe cose bisognerebbe avere conoscenza profonda delle realtà e delle persone che si nominano, e temo che lei non abbia affatto contezza della realtà eccezionale che lei ha indegnamente nominato, e non può conoscerla se non altro perché è un uomo (forse….). Cercherò di spiegarle in pochi punti perché il suo commento è indegno di ogni nota.
1. Cominciamo col considerare che in ogni realtà umana non ci sono soggetti infallibili, e che nello scibile uno solo è stato infallibile, ma si chiamava padreterno… Pertanto statisticamente una minima percentuale di eventi negativi è sempre presente, ma non di sicuro dipende da imperizia di un intero reparto come lei vuol far credere
2. Se lei non lo sa, il ‘reparto’ di gravidanze a rischio è un’unità all’interno del reparto ostetricia, e ci sono sale operatorie e sale parto comuni; non è detto quindi che la donna il cui bambino ha avuto sfortunatamente problemi fosse seguita dall’unità gravidanze a rischio
3. Ma lei ha contezza di quanti bambini vengono al mondo grazie all’impegno e alla dedizione delle persone, medici, ostetriche e infermiere che operano in quel reparto? E quella che lei chiama inefficienza e disorganizzazione sa che è invece lotta quotidiana contro tagli e contro tagli di personale e mezzi di ogni genere, con lavori per un reparto nuovo che non finiscono mai in perfetto stile italuano, in un’ Italia dove tutto va ormai a rotoli e una Campania pecora nera nella sanità? Sono centinaia e centinaia i miracoli nati solo grazie alla professionalità di quel reparto e lei di colpo in due battutine ci vuole far crollare un mito? Le posso testimoniare io stessa che se non fosse in particolare per il primario delle gravidanze a rischio, unità che ben conosco anche a causa dei numerosi ricoveri che ho attraversato li nella mia gravidanza, mio figlio non sarebbe nato. E cerchiamo di vedere la foresta che cresce e non la pianta che non cresce!
In conclusione, posso darle un consiglio? È ancora estate, splende il sole….. Si rilassi e si rinfreschi, risciacqui le sue idee e la sua bocca, ma…. Con acqua di fogna!
Posso parlare solo bene del reparto di Gravidanza a Rischio dell’Ospedale Ruggi di Salerno e del Dott. Petta. Sono stata ricoverata per una minaccia di aborto al sesto mese di gravidanza e grazie alla professionalità, alla competenza e all’umanità che li’ ho trovato ora ho tra le mie braccia la mia bambina. Sono stata ricoverata per un lungo periodo e ciò mi ha dato modo di assistere in prima persona a tanti ricoveri di donne incinte in pericolo per la loro salute e per quella dei loro bambini. Esse provenivano sia da altre strutture pubbliche che private le quali spesso ne avevano rifiutato le cure perché reputate casi disperati. Tutte hanno ricevute le migliori cure e la migliore assistenza. Ringrazio ancora tutto il personale della Gravidanza a Rischio e soprattutto il Dott. Petta che lo guida e coordina con grandissima professionalità e competenza.
Dopo 2 gravidanze andate male, in particolare la seconda dove ho rischiato io stessa di morire, ho avuto la fortuna di conoscere il grande dottore Petta che mi ha seguito im maniera scrupolosissima durante la mia terza gravidanza e se oggi posso stringere tra le mie braccia la mia splendida bimba e’ solo merito suo e di tutto lo staff di gravidanza a rischio, io che ho avuto la precedente esperienza di altre 2 strutture ospedaliere posso testimoniare la competenza, professionalita’ e umanita’ del reparto di gar a cui saro’ eternamente grata.
Mi dispiace sentire dei commenti negativi su questo ospedale in particolare sul reparto di Gravidanza a Rischio. Io devo tutto al dottore Petta grande professore con una grande professionalita’ ed umanita’ che al giorno d’oggi e’ difficile trovare. E’ grazie a lui ed alla sua equipe che posso stringere le mie bambine..Sono arrivata da lui in lacrime ed impaurita dopo aver perso la mia prima gravidanza a 20 settimana ma lui con la sua sicurezza mi ha fatto sentire subito mio agio mi ha preso sotto la sua custodia e quando ho scoperto di aspettare 2 bimbe ho capito che , nonostante la gravidanza non fosse semplice, lui mi avrebbe aiutato ed infatti cosi e’ stato. Chi lo conosce sa quanta dedizione e passione conserva per noi pazienti e per le creature che abbiamo in grembo nonostante le mille difficolta’ con cui e’ costretto a lavorare ogni giorno. Ce ne fossero di professori come lui
Ho passato i primi 3 mesi del 2013 più tempo nel reparto Gravidanza a Rischio che a casa, dopo che la mia tanto attesa e desiderata gravidanza si è andata via via complicando fino ad arrivare più volte ad una situazione critica. Se oggi sono felicemente mamma lo devo innanzitutto al dott. Petta, che spesso è presente anche in orari notturni e giorni festivi, ed a tutto il personale del reparto, che si prodiga per tutte le purtroppo numerose pazienti.
Il mio sentimento di estrema gratitudine e riconoscenza per il dott. Petta è condiviso da tutte le donne e ragazze che ho conosciuto in quel periodo, anche quelle che purtroppo non hanno avuto la mia stessa fortuna e che hanno dovuto rinunciare (in qualche caso definitivamente) al sogno di diventare mamma.
Il reparto di Gravidanza a Rischio funziona molto bene, altro che disorganizzazione ed inefficienza!
Sono arrivata nel reparto di Gravidanza a Rischio da IV gravida e 0 para. Per i non addetti ai lavori alla sesta gravidanza, senza figli. Precedentemente avevo avuto quattro aborti entro la 10 settimana e l’ultimo, gemellare, alla 22.
Sono uscita dalla Gar con i miei due gioielli Anna e Francesco nati alla 27+4 settimane.
Nel mezzo una lunga ospedalizzazione: tre mesi trascorsi nella stanza numero 2 coccolata da uno staff di eccellenza. A partire dal primario il Dott. Petta, passando per le ostetriche, in primis la sig.ra Maria Di Matteo, e per le infermiere tutte Gemma, Giovanna, Rosanna, Angela, Annamaria, Filomena, Loredana, Tiziana, Silvana, Mara, Angela.
Sono stati mesi lunghi, trascorsi immobilizzata in un letto ma così intensi e ricchi di emozioni da sentirne paradossalmente nostalgia.
Abbiamo, tutti insieme, lottato per raggiungere quel traguardo tanto ambito, schivando ostacolo dopo ostacolo e tenendoci per mano sempre come i membri di una famiglia…si perché la Gar è una Famiglia. Grazie a tutti, grazie dottore Petta.
Sono arrivata nel reparto di Gravidanza a Rischio da VI gravida e 0 para. Per i non addetti ai lavori alla sesta gravidanza, senza figli. Precedentemente avevo avuto quattro aborti entro la 10 settimana e l\’ultimo, gemellare, alla 22.
Sono uscita dalla Gar con i miei due gioielli Anna e Francesco nati alla 27+4 settimane.
Nel mezzo una lunga ospedalizzazione: tre mesi trascorsi nella stanza numero 2 coccolata da uno staff di eccellenza. A partire dal primario il Dott. Petta, passando per le ostetriche, in primis la sig.ra Maria Di Matteo, e per le infermiere tutte Gemma, Giovanna, Rosanna, Angela, Annamaria, Filomena, Loredana, Tiziana, Silvana, Mara, Angela.
Sono stati mesi lunghi, trascorsi immobilizzata in un letto ma così intensi e ricchi di emozioni da sentirne paradossalmente nostalgia.
Abbiamo, tutti insieme, lottato per raggiungere quel traguardo tanto ambito, schivando ostacolo dopo ostacolo e tenendoci per mano sempre come i membri di una famiglia…si perché la Gar è una Famiglia. Grazie a tutti, grazie dottore Petta.
Salve vorrei lasciare anche io il mio commento, anzi testimonianza relativa all’efficiente operatività del reparto gravidanza a rischio del Ruggi e soprattutto del professore Petta Raffaele. Sono rimasta incinta nel mese di luglio 2014 e dal mese di ottobre si sono verificati i primi problemi alla gravidanza. Se non fosse stato per il tempestivo intervento del prof Petta, che resosi conto della situazione mi ha effettuato cerchiaggio all utero, e alla professionalità e pazienza che tutto lo staff del reparto grav a rischio mi ha dimostrato durante i.miei 4 lunghi ricoveri nella stanza 2, oggi non sarei mamma di un bellissimo bambino di 5 mesi. Allora mi sento di dire a quei pochi che vogliono screditare il reparto ma soprattutto il professore di guardarsi intorno, di vedere e vivere il loro operato nella quotidianità. … con quanta dedizione e tenacia le future mamme vengono assistite, rassicurate e coccolate. Il reparto grav a rischio è il reparto della speranza, dove di miracoli ce ne sono stati tanti e tanti ce ne saranno. Nei miei quattro ricoveri di mamme ne sono passate tantissime e quindi prima di giudicare qualcosa di cui non si sa nulla, bisogna informarsi. Nulla può scarfire l efficienza del reparto, ne tanto meno il professore Petta. Lui è stato l angelo custode di molti bambini. Basti pensare che mamme disperate da tutte le provincie vicine vengono da lui per farsi aiutare. Di medici ce ne sono tanti, ma professionista come lui pochi. Io gli sarò per sempre grada, in quanto dopo tante complicazioni che sono sopraggiunte lui non si è arreso, a differenza di altri che mi dicevano che era difficile arrivare a termine. Io grazie al professore Petta sono arrivata a 38 settimane piu 2 giorni, ho partorito un bellissimo bambino sano ed io non ho avuto nessuna conseguenza dal parto pur avendo avuto una gravidanza difficile. Concludo dicendo che l’ospedale Ruggi vanta un ottimo reparto diretto da uno dei migliori professori esperto di gravidanze a rischio ma veramente esperto.
anche io faccio parte di quelle tante donne che per avere dei figli devono affrontare tante difficoltà e grazie a Dio sul mio cammino e arrivato il reparto di gravidanze a rischio mi hanno tenuta compagni a per due mesi e sono stata trattata come una di famiglia a partire dalle inservienti infermiere che hanno passato molte serate a tenermi la mano nelle giornate più buie le ostetriche tutte fantastiche e non c’era sera che intorno alle 23:00 non arrivasse la telefonata in infermeria del dott. Petra per sapere come stavamo e il ricordo più rassicurante che ho arrivato il grande giorno in sala operatoria alla 35 settimana il dott. De Rosa che interveniva d’urgenza e il dott. Petra che vicino a me osservava il tutto è quando tutto si è concluso miracolosamente bene il prof. Petta che mi dice signora l’abbiamo presa per i capelli non mi ha fatto dormireper due mesi ancora oggi dopo due anni ho un ricordo nitido e meraviglioso di tutto il reparto grazie e ancora grazie sopratutto perché io vivo a 150 km e sono stati oro la mia famigli un abbraccio a voi tutti
Sn stata in GAR per 4 mesi ho trovato persone eccezionali ad accogliermi
lì ho conosciuto il grande dr.Petta che con la sua caparbietà la sua eccellente professionalità ha fatto sì che io coronassi il mio sogno quello di diventare mamma
nn è stato facile affrontare tutto quello che ho affrontato ma il dr.Petta e la sua équipe ogni giorno erano lì a sostenermi a darmi forza e coraggio
È facile infangare chi svolge il proprio lavoro con serietà e soprattutto professionalità
Quella persona dall\’aspetto un po burbero ci mette cuore in quello che fa
Nn è colpa sua se a volte le cose nn vanno per il verso giusto d\’altronde nn è il Padre Eterno è solamente un uomo un Dottore
che ce la mette
Dr.Petta se legge questi commenti tengo a dirle pubblicamente GRAZIE continui così \”nn ti curar di loro\”
Ma questo Giuseppe saputello è quello stesso piantagrane che capita di leggere anche altrove a sputare fango sulla gente per bene? Se ritieni di aver subito danni fai l’uomo e vai a denunciare dai magistrati invece di perdere tempo a fare i commenti del fico secco infangando professionisti seri che sudano per risolvere i casi più critici e ci riescono. Se il tuo caso non è stato degno nemmeno di attenzione giornalistica ciò pone seri dubbi sulla fondatezza di quello che lamenti, quindi non rompere. Sono tanti e tanti i casi risolti brillantemente dalle gravidanze a rischio che non c’è timore di smentita, ma comunque opinioni infondate come la tua vanno corrette, perché non rendono giustizia al lavoro onesto, serio e professionale di una realtà già di eccellenza, ma che se solo venisse messa in condizioni di poter avere più mezzi sarebbe senza dubbio un’eccellenza europea
Salve a tutti. Vorrei lasciare anche io un commento sulla mia esperienza nel reparto di gravidanza a rischio dell’ospedale Ruggì d’Aragona circa un anno fa. Sono dispiaciuta dei tagli alla alla TIN ambiente che ho avuto la fortuna di non frequentare perché la mia bimba è nata a 37+1 ma del quale ho avuto modo di conoscere e di assaporare l’amore e la dedizione con cui il personale accudisce i neonati prematuri e le loro famiglie. La mia fortuna più grande è stata quella di non aver trovato posto a 26 sett nell’ospedale di Battipaglia ed esser stata affidata nelle mani di un medico eccezionale che mi ha accolta come un padre di famiglia: il dottore Raffaele Petta. Ricoverata per epatogestosi( conosciuta anche come colestasi gravidica) x due mesi con transaminasi a 990 ed acidi biliari a 21. Terrorizzata dalla consapevolezza che la mia bimba potesse lasciarmi per una “morte fulminante” ho riposto la mia fiducia in questo grande uomo che è riuscito con la sua grande professionalità a portarmi avanti fino a 37settimane ed 1gg. Nella stanza numero 2 ho potuto conoscere e vedere con i miei occhi il frutto di tanto lavoro svolto da un’equipe di medici, ostetriche ed infermiere svolto con passione, dedizione e professionalità. Accolta e coccolata come in una grande famiglia porterò per sempre nel cuore chi ha reso possibile si verificasse il secondo miracolo della mia vita!