Di contro c’è stata – come scrive Metropolis oggi in edicola – una petizione da parte di un gruppo di salernitani, lanciata nella giornata di ieri attraverso i social network e rivolta direttamente a Papa Francesco.
LA LETTERA AL PONTEFICE. «Esprimiamo vicinanza e solidarietà al nostro pastore, l’arcivescovo Moretti, condividendo il documento dello svolgimento della processione di San Matteo da lui elaborato – si legge nella missiva che sarà indirizzata al Pontefice -. Lo svolgimento e le modalità della processione devono
essere stabilite dalle autorità religiose in cui tutti ci riconosciamo, non da personaggi come i portatori d’asta, che non conoscono le motivazioni di tipo teologico o da autorità politiche come il sindaco facente funzioni, che ingerisce in questioni che non gli competono.
Tali modalità sono state spiegate in maniera dettagliata e minuziosa dal documento dall’arcivescovo metropolita di Salerno. Alcune presunte tradizioni,
come l’ingresso nel Comune di Salerno, nulla hanno a che fare con la religione. Inoltre non sono nemmeno una tradizione.
Solo in tempi recenti per un’erronea interpretazione, la statua del santo è entrata in Comune. Per questo motivo ci appelliamo a vostra santità: per un appello per scuotere le conoscenze di queste persone. Tutti preghiamo per una ritrovata unità della nostra comunità
intorno al nostro pastore. Grazie per la cortese attenzione»
Dopo il “No” dell’Arcivescovo alla statua a Palazzo di Città ora le paranze auspicano un incontro chiarificatore.