Ad attendere i partecipanti, fra i viottoli caratteristici e le piazze delcentro storico, stand gastronomici con pietanze della tradizione locale come la pizza cilentana, fusilli e cavatelli al sugo, pizza fritta dolce o salata, ciambotta, soffritto e spezzatino di maiale, sfriuonzolo, zuppa di ceci, verdure di stagione con pane, vicci o biscotti di grano duro e dolci cilentani, il tutto accompagnato dall’immancabile vino locale. Da segnalare, all’interno del programma gastronomico, anche una postazione gluten free. «L’amore per la nostra terra, per le tradizione, nel ricordo dei nostri avi, ci spinge ancora oggi, dopo undici anni, a portare avanti questo evento con la speranza che possa diventare un giorno anch’esso parte della nostra storia».
A completare il quadro e a trasformare un momento di convivialità in una festa vera e propria musica dal vivo (rigorosamente popolare) e artisti di strada, forni didattici dove si potrà apprendere l’arte della panificazione, laboratori pomeridiani di danze popolari (pizzica, tarantella cilentana e tammurriata), visite al museo del contadino, il mercatino dell’artigianato locale e percorsi di trekking. «La musica è, insieme ai prodotti della terra, l’altro elemento importante della nostra tradizione, di quando si cantava per rabbia, per amore o per festeggiare un buon raccolto con l’allegria di chi, nonostante le tante difficoltà, viveva la propria vita con grande dignità!»