La retrocessione quasi certa degli etnei libererebbe infatti un altro posto che verrebbe riempito, con lo scorrimento in classifica, dalla Virtus Entella. Un’eventuale condanna del neo promosso Teramo, invece, farebbe felice l’Ascoli. Più ingarbugliata la situazione in Lega Pro, dove già in fase di iscrizione sono stati registrati diversi forfait (compresi quelli di Reggina, Venezia e Varese) che hanno ridotto il numero complessivo di società da 60 a 51. Ad esso va aggiunta la Paganese, esclusa inizialmente dalla Figc per un difetto nella documentazione allegata all’iscrizione, ma riammessa venerdì dal Collegio di Garanzia del Coni.
Tolto il Brescia, che probabilmente tornerà in B, restano nove posti: più delle domande di ripescaggio presentate, contro i cui criteri (in particolare i 500mila euro a fondo perduto richiesti dalla Figc), invano, si sono appellati al Collegio di Garanzia, Forlì, Gubbio e Sambenedettese. Tre club – AlbinoLeffe, Pordenone e Seregno – hanno presentato regolare domanda (il Seregno però ha indicato un campo in un’altra provincia), mentre Monopoli, Taranto e Viterbese non hanno fornito l’intera copertura finanziaria. Ma, anche qui, a complicare le cose è il Calcioscommesse: Savona, Torres e Vigor Lamezia rischiano infatti la retrocessione. L’organico completo a 60 squadre è una chimera. Più probabile una Lega Pro a tre gironi da 18 squadre.