“Ci piace sempre pensare che le differenze siano una ricchezza e che la musica sia una strada possibile per ampliare gli orizzonti oltre che il personale bagaglio culturale – sottolinea il direttore artistico Roy Paci, raccontando le scelte musicali del festival, giunto alla sua quinta edizione – Quest’anno RoyMundo sia arricchisce di una mescolanza di generi – spiega il direttore artistico, Roy Paci – La direzione è sempre più quella della patchanka, con gruppi che hanno fatto della contaminazione la loro cifra essenziale. A fare da cornice, come sempre, sarà il calore del pubblico che ci avvolge. Il nostro desiderio è regalare gioia, allegria, non dimenticando mai il risvolto sociale”.
Ad accompagnare l’esplosiva serata ci sarà anche il Beach Food dello chef Salvatore Avallone del ristorante Cetarìa di Baronissi, con una cena, però, sempre in linea con lo stile Dum Dum, molto allegra e per niente convenzionale, tra piatti di mare che si sposano a quelli che rivisitano il meglio della tradizione. Mentre lo chef sarà ai fornelli, sarà attiva anche una seconda postazione food, dedicata adImpastaMondo che, nell’ottica della libertà e dello scambio tra culture che da sempre rappresenta uno dei leitmotiv fondanti del beach club, favorisce l’incontro tra eccellenze delle produzioni locali e piatti tipici di altri continenti, come il Cous Cous Magrebino che si fonde con la Mozzarella di Bufala.
Gli Strike, sulla scena dal 1986, con il doppio album “Havana, Kingston, Ferrara, New York”, uscito lo scorso aprile, sono all’ennesima svolta creativa che, allo stesso tempo, è la sintesi perfetta di un percorso musicale lungo quasi tre decenni. La natura eclettica e multiforme del lavoro svela e riassume, traccia dopo traccia, le esperienze vissute dalla band emiliana nel corso di una vita on the road. “E’ un disco nato in studio di registrazione – spiega la band – e scritto con la massima libertà compositiva: volevamo fare tabula rasa del passato, tracciare una nuova rotta su un foglio bianco. Ne è derivata una miscela di suoni e di linguaggi che abbiamo assorbito nel nostro girovagare per il mondo e per i palchi. E probabilmente, mai come questa volta, ne hanno guadagnato le canzoni: Havana-Kingston-Ferrara-NewYork ha il sapore tutto italiano della melodia ‘pop’, intrecciata con il gusto per il reggae, il funky e la musica latina che da sempre ci contraddistingue”.
La band rappresenta la storia, la miglior rappresentazione della scena italiana del mondo underground. Anni passati ad inventare, a deteriorare pregiudizi e musicalità ricorrenti. Hanno inventato e diffuso quella miscela esplosiva di culture e sonorità che è la Patchanka. Troppo impegnati a suonare ad ogni occasione, hanno sempre avuto poco tempo per fermarsi in studio a registrare: “lLe chiamano ‘live band’, e spesso hanno un destino fottuto”, sottolineano. Infiniti gli artisti con cui hanno condiviso il palco tra cuiMano Negra, Wailers, Elmer Food Beat, Babylon Fighters, Les Casse Pieds, Vinicio Capossela, Mau Mau,Africa Unite, Sergio Messina e 99 Posse, Aereoplani Italiani, Fratelli di Soledad, Persiana Jones, Ritmo Tribale, Isola Posse, Vallanzaska, Giuliano Palma, Ustmamò,Statuto, Afterhours, guadagnandosi la stima e il rispetto di chiunque, a partire da chi ha visto il proprio battesimo al loro fianco come i Modena City Ramblers, passando per Roy Paci, ai tempi dirompente tromba dei Persiana Jones, per arrivare a ManuChao.
Una band di culto che sembra non risentire del passare degli anni e delle tante pause diriflessione passando energia e messaggio di generazione in generazione come ha testimoniato la recente esibizione in occasione dell’inaugurazione del “Parco Joe Strummer” a Bologna nel luglio 2013 in compagnia di Manu Chao, Fermin Muguruza, Banda Bassotti, Modena City Ramblers e Punkreas. Il live degli Strike si inserisce in un cartellone ricco di eventi, che nel mese di agosto vedrà alternarsi sull’arena sul mare del Dum Dum anche i Veeblefetzer, con un insolito organico all’insegna dell’innovazione, Shantel, che segna un passo nuovo nell’evoluzione della musica balcanica, e ancora le Meganoidi, il Dum Dum Carnival e Johnny Osbourne, leggenda del reggae nel mondo.
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