“È necessario – spiega – scongiurare questo ennesimo scempio che potrà segnare la definitiva distruzione del territorio interessato. Ad allarmare i cittadini e le amministrazioni locali sarebbe, in particolar modo, il rischio che la regione, in grave difficoltà economica, possa cedere alla richiesta della compagnia ed esprimersi favorevolmente in relazione al permesso alle esplorazioni”.
“Nonostante l’attuale Ministro dello sviluppo economico, in risposta all’atto di sindacato ispettivo n. 4-03567 a prima firma del sottoscritto, non abbia rilevato alcun ostacolo alla realizzazione del progetto Eni – conclude – appare oltremodo evidente, invece, la necessità di evitare che si arrechi un danno enorme alle comunità interessate. Un intervento del genere non tiene conto delle specificità del territorio dal punto di vista sismico e idrogeologico ed avrebbe conseguenze sull’ambiente e sulla salute degli abitanti”.