In Umbria è stato fatto un gran lavoro ma ora bisognerà continuare su questa strada e permettere agli ultimi arrivati di trovare la stessa forma e condizione del gruppo che ha sgobbato tra Cascia e Roccaporena. Qualche ora di relax per smaltire le tossine accumulate a Cascia e per staccare un po’ la spina. Carichi di lavoro e sovraccarichi di responsabilità per Torrente e i suoi ragazzi individuati come l’out sider di un campionato che vede davanti Cagliari, Cesena, Avellino, Bari, Latina, Perugia e poi subito la Salernitana.
Un plebiscito di preferenze per quella che si avvia ad essere, secondo gli addetti ai lavori, la matricola terribile del torneo. Considerazioni che se da una parte fa piacere ricevere, dall’altro accrescono la paura di tradire le aspettative. Fa bene, allora, il tecnico quando dice che a parole nessuno ha mai vinto; la parola deve passare necessariamente al campo, all’attrezzo: quel pallone che a far data dal 5 settembre deve finire nella porta avversa e mai al contrario. In mezzo c’è la Coppa ed un’altra striscia lunga di mercato che porterà a Salerno altri calciatori e determinerà la partenza di qualche altro. Domenica contro il Pisa, al di là del risultato la Salernitana deve sfoderare una prestazione importante e convincente.
Dimostrare di essere già una squadra anche se le gambe non viaggeranno alla stessa velocità della testa. La Salernitana deve essere consapevole dei propri mezzi, che sono assolutamente notevoli, così come deve essere cosciente del fatto di trovarsi in un campionato che non è affatto semplice e dove bisognerà sopperire con la grinta, la rabbia agonistica gli eventuali gap tecnici. Si lavora dunque per costruire un gruppo che sia una dosata miscela di tecnica sopraffina e agonismo; per battere la concorrenza ci vorranno gambe, cervello e cuore. Quello di domenica in Coppa è un aperitivo, una sorta di continuazone della preparazione in vista delle prime partite vere. Pestrin e compagni ci tengono da morire a presentarsi alla grande agli occhi del pubblico amico, e Salerno non vede l’ora di emozionarsi ancora, come ai tempi belli che tra l’altro sono lontani appena qualche mese.
Commenta