Niente inchini e giravolte delle Statue dunque ma soste ha ribadito Moretti. La prima tappa dopo l’avvio della processione sarà in Piazza Portanova dove si pregherà per gli ammalati e il volontariato, all’incrocio tra Corso Garibaldi e Via Dei Principati, poi in Piazza Cavour dove si prega per il mondo del mare, per il lavoro e i profughi morti nei naufragi ed infine davanti al Comune dove Moretti dunque entrerà nell’atrio con la Reliquia per la benedizione. Si terrà quindi l’incensazione dinanzi alla chiesa dell’Annunziata, per poi proseguire per Largo Campo e rientrare al Duomo.
“Non vedo guerre né polemiche” – ha ribadito l’Arcivescovo. “Mi sono molto interrogato ha detto cercando di capire cosa era successo con lo spirito di andare avanti ed allora abbiamo avviato un processo di incontro e confronto con i sacerdoti, le autorità e con i portatori. L’impegno ecclesiale è quello di aiutare la comunità – ha detto monsignor Moretti – e bisogna sempre ricordare che la processione ci viene data dalla Chiesa, ecco perchè il Papa interviene su atti e gesti del popolo”.
Tra le novità di quest’anno, 90 altoparlanti che consentiranno a tutti i fedeli di ascoltare sull’intero percorso le preghiere recitate durante la processione ed infine una serie di eventi serali che si terranno al Duomo nei giorni che anticipano la processione.
LA CONFERENZA DI MONSIGNOR MORETTI – VIDEO
LA SINTESI DELLA CONFERENZA STAMPA E LE INFO DELLA CURIA SULLA PROCESSIONE.
Il cammino fatto durante questo ultimo anno di preparazione alla festa di San Matteo Apostolo, svolto all’insegna dell’ascolto e del dialogo da parte dell’arcivescovo S.E. Mons. Luigi Moretti e della chiesa salernitana, è partito da un interrogativo che ha coinvolto tutti: che conoscenza reale si ha del Santo Apostolo ed Evangelista, del suo Vangelo, del suo legame con la città, e in che modo la sua presenza incide nella vita dei salernitani fino a far sì che il motto presente nel panno “Salerno è mia e io la difendo” sia un fatto concreto per tutti?
La celebrazione della festa del Santo Patrono è vista come l’occasione per aiutare la comunità salernitana a qualificare il suo rapporto con il santo. Da qui la decisione di celebrare in tutte le parrocchie la novena, di vivere momenti significativi specifici in luoghi e contesti importanti e particolari della cittá come l’ospedale, il carcere e il Comando della Guardia di Finanza, Corpo dello Stato ad ordinamento militare, che riconosce anch’esso in San Matteo il proprio patrono.
Per lo stesso motivo si è voluto che il momento dell’omaggio floreale a San Matteo Apostolo esplicitasse sempre più il riconoscimento della città al Santo come proprio intercessore e patrono.
Lo stesso triduo di preparazione ha come fine l’approfondimento della conoscenza del santo e del suo Vangelo. Ovviamente il momento culminante della festa sarà la Celebrazione Eucaristica fonte e culmine della vita cristiana.
La processione, che è un momento della festa e non tutta la festa, richiede l’impegno a che sia percepita per quello che realmente è: un atto religioso. Infatti la natura degli atti religiosi, come la processione, non è il risultato di accordi, di trattative o soluzioni improvvisate, ma risiede nel volere della Chiesa universale di offrirli ai fedeli affinchè trovino, vivendoli nella verità, il modo di esprimere e qualificare la propria fede.
Per favorire la piena partecipazione di tutti i fedeli con la preghiera durante tutto il percorso si anche ritenuto utile, con uno sforzo non indifferente, di provvedere all’insonorizzazione di tutto il centro storico e delle vie che attraverserà la processione.
In riferimento alle varie discussioni esistenti e che spesso hanno assunto i tratti della polemica pare utile precisare che la processione, proprio in virtù della sua natura, prevede delle soste e non delle “entrate”. Le soste, di fatti, sono momenti di preghiera che favoriscono la partecipazione di tutti i fedeli al gesto religioso che si sta compiendo.
È ovvio che tali atti religiosi vanno incarnati nella sensibilitá e nella cultura dei popoli senza esserne snaturati, ed è proprio per rispondere a questa sensibilità che si è cercato di recuperare gesti presenti nella tradizione per fargli esprimere un significato che arricchisca l’esperienza di fede e devozione popolare, così per esempio quelle che erano le giravolte diventano opportunitá per esporre i santi alla venerazione.
In riferimento alla nota questione dell’ingresso nel comune, oltre la sosta da sempre prevista e durante la quale si prega per le Istituzioni e tutti i cittadini, si è valutata l’opportunità che l’Arcivescovo e la reliquia entrino nell’atrio del palazzo comunale insieme alle autorità. In tal modo il Pastore della Chiesa che è in Salerno-Campagna-Acerno per l’intercessione di San Matteo presente nella reliquia del braccio, impartirà la benedizione del Signore per tutte le famiglie salernitane, benedicendo la Casa comunale che rappresenta le case di tutti i salernitani.
A proposito di questo è utile e importante riconoscere il significato della presenza della Reliquia che è molto piú dell’immagine e dell’effige di un santo, contenendo ossa appartenute al corpo del santo. Inoltre nella nostra città la reliquia di San Matteo caratterizza, con la sua presenza, tutti i momenti celebrativi che qualificano, attraverso gli appuntamenti dedicati, tutto il mese di preparazione alla festa.
Si è pensato ancora che oltre ai momenti specificamente religiosi ci potessero essere opportunità comunitarie che aiutino a vivere l’esperienza della festa, per cui sono previste iniziative di carattere musicale e culturale che si terranno nell’atrio del duomo nelle sere precedenti la festa.
Con la collaborazione delle Istituzioni cittadine si potranno trovare altre occasioni e modalità per solennizzare la festa. Di rilievo sarà l’iniziativa già programmata per il 12 settembre 2015 presso il Palazzo Comunale nella quale si presenterà l’Enciclica di Papa Francesco “Laudato sì. Sulla cura della casa comune”.
La processione sarà così organizzata:
1. preparazione delle statue dei Santi in Duomo
2. i portatori spostano le statue dei Santi nell’atrio del Duomo
3. preghiera comunitaria e avvio della processione
4. sulla balaustra del Duomo i Santi ricevono il saluto e la venerazione dei fedeli
5. Piazza Portanova: i santi ricevono la venerazione dei fedeli Prima sosta di preghiera per gli ammalati e il mondo del volontariato
6. Incrocio tra corso Garibaldi e Via dei principati: Seconda sosta di preghiera i Santi
ricevono la venerazione dei fedeli
7. Incrocio tra Corso Garibaldi e via Roma i santi ricevono la venerazione dei fedeli
8. Piazza Cavour: tutta la processione che precede e segue i Santi “passa” davanti al mare.
Terza sosta di preghiera per la gente del mare, per il mondo del lavoro e per i profughi che
hanno perso la vita in mare.
La processione riparte senza tornare indietro.
9. Davanti al Comune: Quarta sosta di preghiera per le istituzioni e per tutti i salernitani. I
Santi sono rivolti verso il Comune, l’Arcivescovo, il Sindaco e le autorità sono all’ingresso del Comune
Dopo la preghiera l’Arcivescovo con la reliquia di San Matteo e con l’acqua santa benedice
l’atrio del Comune casa di tutti i salernitani
10. Davanti alla chiesa dell’Annunziata breve sosta e incensazione della Reliquia da parte del
parroco
11. Piazza Campo i Santi ricevono la venerazione dei fedeli.
12. Duomo al rientro i Santi ricevono il saluto e la venerazione dei fedeli ed entrano nell’atrio
S. Matteo ricevuto il saluto e la venerazione dei fedeli rimane sulla
balaustra del Duomo
Si conclude con la preghiera e la benedizione e San Matteo rientra in Duomo.