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Troianiello, Re delle promozioni e grande uomo spogliatoio – VIDEO

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Che giochi o che resti in panchina, Gennaro Troianiello entra inevitabilmente nei cuori dei tifosi delle varie squadre in cui approda e vi resta in modo indelebile. Sempre sorridente e con la battuta pronta, è l’uomo spogliatoio per eccellenza, nonché il re delle promozioni in Serie A, avendone ottenute quattro di fila. Ha tutte le carte in regola per diventare la mascotte dello spogliatoio granata: l’attuale esterno della Salernitana, in qualsiasi squadra abbia militato si è fatto sempre apprezzare non solo per le sue doti calcistiche ma anche e soprattutto per quelle umane.

Classico uomo spogliatoio, si fa voler bene da tutti e riesce a compattare i gruppi tanto che da più parti ex compagni ne parlano bene narrandone le gesta e tessendone le lodi. Cresciuto a Brusciano, comune dell’entroterra napoletano da una famiglia originaria dei quartieri spagnoli, Troianiello in qualsiasi città abbia giocato è diventato l’idolo di tutti i tifosi. È impossibile non volergli bene. Gennaro è così, ama divertirsi e divertire, in tutto quello che fa ci mette il cuore. E questo lo avvicina ancora di più ai tifosi, a coloro che hanno vissuto una parte di storia simile a quella di Gennaro. Lui viene dal popolo, dalla gente, e capisce i problemi e le difficoltà della gente comune, semplicemente perché li ha vissuti anche lui. Ma non c’è tempo di pensare ai problemi, perché con quel suo sorriso sincero, vero, i problemi sono sicuramente più leggeri.

Su internet circolano molti video in cui, fuori dal campo, emerge questo suo lato caratteriale. A Palermo ad esempio ha giocato pochissimo ma è entrato lo stesso nel cuore dei tifosi rosanero. Basta infatti vedere queste immagini…

 

LA PRESENTAZIONE DI TROIANIELLO A BOLOGNA

LE ESULTANZE DI TROIANIELLO

PROMOZIONE IN A DEL SIENA, TROIANIELLO INVIATO SPECIALE

LA STORIA – La storia di Troianiello sembra uscita dalla sceneggiatura di un film neorealista. L’avrebbe potuta scrivere Rossellini, o De Sica, o ancora Pietro Germi, perché tratta delle avventure di una famiglia del popolo, di una famiglia numerosa, con pochi soldi in tasca. Ma a differenza dei capolavori neorealisti, questa storia ha un lieto fine. Troianiello nasce a Napoli, ultimo di cinque figli. Il papà è un imbianchino, vive alla giornata, e mantenere una famiglia di sette persone non è facile.

La famiglia Troianiello vive a Brusciano, comune sorto alle porte della Fiat di Pomigliano d’Arco, in una roulotte: la loro casa venne dichiarata inagibile dopo il terremoto dell’Irpinia di quegli anni e i soldi per ricostruirla non ce n’erano. Resistono poco, fortunatamente, in alloggi di fortuna e tutti e sette si trasferiscono al centro di Napoli, Quartieri Spagnoli. Là, si sa, la vita non è facile. La scuola è la strada e bisognava subito crescere, per portare i soldi a casa. Gennarino è il ritratto dello “scugnizzo”, sembra Pasquale, il protagonista di “Paisà” di Rossellini. Alla scuola sui banchi preferisce la scuola della strada; lascia subito gli studi e per evitare che possa entrare in gruppi “pericolosi”, la famiglia lo manda a Lauria, vicino Potenza, per imparare il gioco del calcio e da qui inizia il suo corso…

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