Avanti ieri Maniero era della Salernitana. Ieri era a Bari già con addosso la casacca biancorossa dei pugliesi oggi resta a metà strada più vicino alla Salernitana che ad altri. Una telenovela piena di colpi di scena che trasforma una trattativa in un intrigo.
La questione Maniero – Salernitana si arricchisce ogni giorno di nuovi particolari. Ricapitolando: Ieri Maniero annunciava il suo trasferimento al Bari perché stanco di aspettare la Salernitana e temendo di rimanere senza squadra. La Salernitana gli aveva semplicemente chiesto di pazientare fino a lunedì. Lui no, testardo dopo gli ultimatum forza e va verso Bari. Poi succede qualcosa, ci ripensa, ma ci ripensa anche il Bari e si registra il ritorno di fiamma con Salerno e la Salernitana.
Ovviamente qui bisogna aspettare. Più bravo a buttare il pallone in porta che a gestirsi Maniero che rischia di restare congelato, se va bene, stritolato se va male, dai meccanismi di mercato perché Salernitana e Bari non intendono farsi prendere per la gola dall’attaccante che è si bravo ma non è Maradona.
Maniero, dunque, resta un bomber con la valigia sul letto in attesa di conoscere la sua destinazione. La Salernitana, infastidita anche da qualche parola di troppo dell’attaccante, resta alla finestra. Se ne riparlerà lunedì o al massimo martedì per l’assalto decisivo anche perché neppure il Bari sembra avere fretta di chiudere con l’attaccante napoletano. Molto dipenderò anche dal Catania e dalla sentenza attesa proprio per la prossima settimana.
Se viene confermata la Lega Pro i siciliani allestiranno una squadra pronta per il ritorno in B e qui si potrebbe ragionare su un triplice scambio sull’asse Salerno- Catania Foggia. Calil andrebbe in Puglia, Iemmello a Catania e Maniero alla Salernitana con ingaggio e spese condivise. Potrebbe essere uno scenario anche se nel calcio mercato di agosto accade sempre tutto ed il contrario di tutto con tanto di telenovela. La speranza è che questa soap non si trasformi in farsa.
Penso che arrivamm i rigori ……. a oltranza
speriamo che non lo prendono
Caetano Calil