Sulla tragedia di lunedì notte c’è un’inchiesta che il procuratore capo del tribunale di Vallo, Giancarlo Grippo, continua a dire essere solo agli inizi, il che potrebbe voler dire che sarà ricercata la verità, fino in fondo, non solo sul caso specifico ma anche sulla gestione e la manutenzione di quei costoni di roccia, su quanto contenuto nelle autorizzazioni e nelle prescrizioni alla discoteca il Ciclope, su quanto fatto o non fatto dagli enti pubblici interessati. Gli indagati, al momento, restano quattro: il sindaco di Camerota, il proprietario del locale e due tecnici incaricati dei controlli. Le indagini puntano a fare luce anche sulle relazioni periodiche inviate all’autorità di bacino, sul comportamento tenuto dagli addetti alla sorveglianza la sera della tragedia e sul divieto, pare, di apertura in caso di pioggia.
Durante i funerali il vescovo di Aversa Angelo Spinillo ha detto: “Non possiamo non porci domande per quello che è accaduto al povero Crescenzo e non pensare, pur senza voler esprimere giudizi, che l’uomo quando si allontana dalla vita e persegue soli l’interesse rischia di far del male a se stesso e ai suo fratelli”. Sulla bara la maglia dell’Inter di cui Crescenzo era tifosissimo.