«Fermo restando che Eboli farà sentire forte la sua voce in difesa del territorio, dei bagnanti e degli operatori turistici della fascia costiera, faccio appello anche ad altri livelli politico istituzionali – fa sapere il sindaco di Eboli, Massimo Cariello –. Mi riferisco soprattutto ai due parlamentari cittadini, affinché sostengano ai livelli ministeriali la nostra battaglia per dare certezza e libertà di operare lungo la nostra fascia costiera. Si tratta di una decisione assunta dal Ministero della Difesa, sarebbe opportuno che anche i parlamentari se ne interessassero direttamente». Quello della presenza del poligono militare e delle esercitazioni che vi si svolgono è un problema che Eboli si porta avanti da decenni, senza che si sia trovata alcuna soluzione.
«E’ arrivato il tempo di dare continuità turistica alla nostra area litoranea, i cui operatori non possono sopportare un danno economico come quello derivante dalle esercitazioni militari nella zona – ammonisce Cariello -. Allo stesso modo, chi sceglie le nostre spiagge per il periodo estivo non deve sopportare “preoccupazioni” in più e disagi di vario tipo. Su questo argomenti e sulla difesa delle nostre attività e della sicurezza, non faremo sconti a nessuno. Chiederò un incontro urgente ai massimi livelli, perché la questione venga definitivamente risolta in favore della nostra città. Un incontro nel quale non proporremo contrapposizioni inutili, ma tenteremo la ricerca di soluzioni condivise per l’utilizzazione di quelle aree che possano rispondere alle esigenze del territorio, anche tenendo in considerazione le necessità delle nostre forze armate.
Se compito delle amministrazioni locali è il governo del territorio, noi saremo in prima fila nella ricerca di una mediazione che contempli le esigenze di tutti, ma senza che eventuali soluzioni ricadono su qualcuno. L’utilizzazione delle aree deve essere una risorsa, non un limite, per nessuno. Per questo – conclude il primo cittadino di Eboli – penso che occorra un confronto serio e costruttivo che porti tutti noi a soluzioni definitive, positive e condivise».