Da Gregario a protagonista. Andrea Bovo si è ritagliato uno spazio importante nella Salernitana. Sono state sufficienti due partite per far ricredere tutti sulle sue potenzialità e qualità. Ragazzo serio e perbene, professionale, salernitano d’adozione non nel 4-3-3 di Torrente ha trovato la giusta consacrazione spazzando via chi spingeva per gli ingaggi di mediani dal curriculum pesante, vedi Lodi. Anche ieri Bovo, in conferenza stampa ha parlato delle motivazioni. Già perché alla fine sono le motivazioni a fare la differenza al di là della carriera fatta. “Vincere aiuta sempre a vincere” – ha detto il centrocampista granata – “quindi pur essendo calcio d’agosto queste vittorie sono importanti per creare la giusta mentalità. Adesso la testa è tutta rivolta al campionato, dopodiché a dicembre ci giocheremo con lo Spezia la possibilità di affrontare la Roma all’”Olimpico”.
Tra le curiosità da sottolineare che i gol di Bovo sono sempre decisivi e le partite, quando segna lui si concludono sempre con una vittoria e senza altre segnature. Salernitana – Messina lo scorso anno, Salernitana – Pisa e Chievo Verona – Salernitana: tutte terminate con il risultato di 1 a 0 per la squadra granata. I due gol di Bovo, inoltre, creano a Torrente piacevoli problemi di abbondanza in mezzo al campo dove Pestrin e Bovo, ma anche Moro ieri hanno disputato una gran bella partita. Bovo al 120esimo diventa un’altra pietra miliare della storia granata. Il suo gol spacca partita è arrivato allo scadere in uno stadio che qualche anno fa regalò la prima amarezza fatale di una stagione che si concluse con il fallimento dopo la finale persa ai play off col Verona. Bentegodi violato con il Chievo in attesa di ripetersi con l’Hellas per chiudere i conti con il passato.