Correggono il tiro, limano o aggiungono qualche punto, ma confermano le accuse degli inquirenti: il match tra Savona-Teramo del 2 maggio che diede agli abruzzesi la storica promozione in Serie B è stato combinato con il coinvolgimento dei presidenti Aldo Dellepiane e Luciano Campitelli, inibiti 4 anni ciascuno (con un’ammenda di 100mila euro).
I giudici hanno deciso quindi la retrocessione di entrambi i club in Serie D (con un’ammenda di 30mila euro), cancellando però quei 10 e 20 punti che il procuratore Tornatore aveva chiesto nella sua requisitoria. E accorciando il divario con la sentenza del Catania – Lega Pro e -12 punti e una sanzione di 120mila euro – che ha rivisto al rialzo la richiesta fatta da Palazzi (Lega Pro e -5).
La collaborazione fattiva del patron degli etnei Antonino Pulvirenti (inibito 5 anni, con 300mila euro di ammenda), che ha ammesso cinque delle sei combine che hanno permesso al Catania di salvarsi in Serie B (facendo nomi di tesserati che saranno processati successivamente) merita “apprezzamento sul piano del comportamento processuale”. Ma, per i giudici, i “fatti restano di estrema gravità” e destano un “forte allarme sociale”.
Il mondo del calcio, infatti, è apparso “vulnerabile” alla criminalità di quel “‘mondo di mezzo’ che mai avrebbe dovuto penetrare e contaminare l’ambiente dello sport”. Quattro anni e 50mila euro all’ex ad Pablo Cosentino, cui il tribunale riconosce un “ruolo marginale e subalterno” a Pulvirenti. Le attenuanti, concesse in passato ad altri ‘pentiti’ del Calcioscommesse, evitano la retrocessione in Serie D, ma non bastano al Catania.
“La sanzione è troppo gravosa”, dice il legale del club Eduardo Chiacchio annunciando il ricorso. Ma Chiacchio è anche l’avvocato del Teramo che, come il Savona, si appellerà nei processi che si terranno il 28 e 29 agosto (sentenze entro il 31). “Oggi è stata scritta una delle pagine più buie della giustizia sportiva – dice il legale -: ricorreremo immediatamente per vedere completamente riformata questa sentenza”.
“Lotteremo fino all’ultimo giorno per riconquistare la nostra serie B”, aggiunge lo stesso Campitelli. Tirano un sospiro di sollievo Vigor Lamezia e Torres che restano in Lega Pro (ma con un handicap di -5 e -2, e 25mila euro ciascuno). Escluso dalla Serie D il Brindisi che dovrà attendere il consiglio federale del 31 agosto per sapere se ripartirà dalla Promozione o dall’Eccellenza. In attesa del processo d’appello, i sorteggi dei calendari saranno sporcati ancora una volta dalle ‘X’.
Ma Virtus Entella e Ascoli sono a un passo dalla B (martedì 25 saranno stilati calendari, il via ai campionato è fissato per sabato 5 settembre), mentre Gubbio e Forlì sono pronte a festeggiare la Lega Pro (calendari il 27 agosto e via al torneo il 6 settembre).
Fonte ANSA
Na barzelletta: chi compra una partita viene retrocesso di due categorie, chi cinque di una categoria.
IATVENN
Non è così Marcos. Le sanzioni comminate vanno riferite all’ultimo campionato disputato, quindi serie B per il Catania e lega Pro per Teramo e Savona.
scusate ma x comprare una partita… i calciatori e al’allenatore di chi si è venduto non lo sanno????dovrebbero squalificare anche loro x omertà
Il Catania se non avesse comperato le partite (cinque) sarebbe in C senza procura federale, quindi è stato solo penalizzato. Il Teramo ne ha comperato una (e non è nemmeno detto che se l’avesse giocata non l’avrebbe vinta) va in D. Qualcosa non torna.
però…le pene sono troppo lieve anche se frutto di una collaborazione-pentitismo. Il catania , senza quelle 5 partite, era già retrocesso e quindi la retrocessione era già di base. Andava comminata una pesante penalizzazione di 40 punti sennò passa il principio che mi conviene truccare le partite(tanti poi confesso e prendo solo 15 pti)
d’accordo con marcos…il catania doveva andare in D, se non proprio radiato!
Nessuno si indegna che ad essere ripescato sarà l’Ascoli società che è fallito durante lo scorso campionato di Lega Pro 2013/2014 e quindi invece di ripartire dalla serie D come hanno fatto per Salernitana,Perugia,Avellino,Pisa,Siena,Padova,Parma gli hanno permesso l’iscrizione nello stesso campionato dove sono falliti….per non parlare dell’uso dei colori e del simbolo picchio, quando fallì la Salernitana non potevamo avere nessuno ippocampo ci definivano “palla di pezza con quel maledetto chiamato 2006/2007 pieno di vergogna”, all’Ascoli Picchio è stato permesso anche di usare il simbolo del picchio e dei colori sociali bianco e nero……semplicemente vergognosi
Non c’è un minimo di serietà, sono una banda di pagliacci. Quando si verificano porcherie del genere, le società devono essere radiate senza possibiltà di ammissione in alcuna categoria ed i dirigenti ed anche i calciatori, senza i quali la combine non si realizza, dovrebbero scontare parecchi anni di carcere a proprie spese!!!!! Fanno solo ridere! Poi ci si lamenta perchè gli stadi si svuotano. Si devono solo vergognare CONI, Federazioni, Leghe e tribunale sportivo.