Si tratta – in realtà – della conclusione della procedura di dismissione delle quote di partecipazione detenute da Invitalia SpA in un certo numero di società di porti turistici italiani, a seguito di un cambio di indirizzo strategico, in coerenza con le linee generali indicate dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Invitalia, avendo riconosciuto la valenza di best practice imprenditoriale all’esperienza nella portualità turistica realizzata a Salerno da Gallozzi Group SpA, sottoscrisse – con l’impostazione del fondo d’investimento ed una uscita già preventivamente programmata – una quota di minoranza del capitale sociale, così da accompagnare l’iniziativa nella fase di partenza.
Avvicinandosi la positiva conclusione del periodo di start up, Invitalia SpA ha, quindi, ritenuto di proporre al mercato, unitamente alle partecipazioni detenute nelle società di altri porti turistici, la collocazione della quota di minoranza posseduta in Marina d’Arechi SpA, attraverso un bando pubblico di rilevanza comunitaria.
E’ appena il caso di evidenziare che tale operazione ovviamente non modifica gli assetti di controllo e di governance di Marina d’Arechi SpA in quanto la famiglia Gallozzi continua a detenerne la maggioranza assoluta, pari a circa il 70 per cento del capitale sociale.
SMETTILA DI FARE : questa VINCE & questa PERDE …
…ma allora la stampa nazionale http://www.huffingtonpost.it/2015/08/20/porti-vendita-capri_n_8013830.html?utm_hp_ref=italy
cosa scrive e racconta?
Perchè Gallozzi oltre a smentire non comincia a denunciare?