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I segreti del Tutor, ecco come fanno le multe in autostrada

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Molti degli automobilisti, alla vista dell’autovelox, spingono forte il piede destro sul freno per evitare multa e riduzione dei punti sulla patente.  

Dimenticarsi dove è posizionato, vedere una pattuglia della polizia stradale nascosta dietro ai cespugli e non essere in tempo per frenare: sono questi alcuni degli incubi degli automobilisti.

 

In loro soccorso, negli anni, sono arrivate applicazioni e strumenti per conoscere dove si annidano le maledette telecamere che rilevano la velocità sulla strada.

Una novità in questo senso, e in qualche modo anche l’acuirsi dell’incubo, è arrivata quando sulle autostrade italiane sono stati inseriti i sistema Tutor. Sconosciuto ai più, sul suo conto sono nate leggende e gli automobilisti si sono difesi come potevano.

 

C’è chi ha deciso di arrendersi e di rispettare i limiti, chi diceva di voler viaggiare a tutto gas e poi di fermarsi per bere qualche carrè in Autogrill “così la media di velocità mi si abbassa”. Ebbene, ora la polizia di Stato ha deciso di chiarire a tutti le idee con un video diffuso sulla sua pagina Facebook. 

Nel tutorial si vede come quando la nostra auto oltrepassa i piloni su cui sono montate letelecamere, ben 4 rilevatori a spire e diversi radar registrano il nostro passaggio. Sono studiate appositamente per distinguere tra auto, veicoli pesanti e motociclette. Poi ci sono le telecamere, ad alta risoluzione e molto sensibili. L’unità di elaborazione locale, invece, ha a disposizione gli strumenti per il riconoscimento delle targhe, la registrazione delle immagini e la sincronizzazione tramite GPS dell’orario di passaggio.

Il secondo momento della rilevazione, invece, avviene dopo il passaggio sotto la seconda colonnetta con le telecamere. Il sistema registra nuovamente il passaggio dell’auto, compara le targhe e registra la media di velocità in quel breve tratto. Se si è superato il limite, scatta la multa.

Solo a quel punto interviene un operatore che ci recapita la contravvenzione a casa. Svegliandoci dall’incubo diventato realtà.

Fonte ilgiornale.it

 

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