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Interventi fiume Sarno, pres. Canfora: “Lavori devono cominciare subito”

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Lavori bloccati dall’Ente Parco, sulla vicenda interviene il sindaco di Sarno nonché presidente della Provincia, Giuseppe Canfora, che chiarisce come l’urgenza di effettuare i lavori di dragaggio del Rio Santa Marina, Rio Palazzo e Rio Foce, sia scaturita dal fatto che bisognava tutelare la pubblica e privata incolumità dei contadini e dei residenti delle aree interessate dalle esondazioni del fiume.

“La situazione preoccupante che si è venuta a creare negli ultimi mesi – dichiara Canfora – ci ha indotto a ritenere necessario e non più procrastinabile l’avvio di interventi  di somma urgenza al fine di tutelare innanzitutto la pubblica e privata incolumità dei contadini e dei residenti  nelle aree interessate dalle esondazioni degli affluenti del fiume Sarno. L’acqua non defluisce, il fiume è pieno di sedimenti  e di vegetazione, l’alveo si è ristretto di 6-7 metri, quindi il pericolo di esondazione è molto elevato. Il  Genio Civile, che è il soggetto attuatore dei lavori, mi ha assicurato che i fanghi rimossi sono stati analizzati e che non presentano  elementi inquinanti  o di nocività, per cui non c’è nessun rischio di inquinamento”.

Canfora continua:” Voglio solo sperare che i lavori riprendano al più presto perché i contadini non possono più aspettare. Hanno già subìto troppi danni e disagi. A loro va la mia solidarietà. Sulla questione chiedo la massima collaborazione istituzionale perché qui si tratta di tutelare e salvaguardare la vita delle persone.  Noi come Comune ci stiamo impegnando al massimo affinché la situazione possa risolversi in tempi brevi”.

Sulla questione interviene anche  il geometra Giancarlo Giordano, funzionario del Genio Civile di Salerno e responsabile del procedimento  dei lavori di dragaggio, che risponde a muro duro all’EnteParco.  “E’ da irresponsabili bloccare i lavori di somma urgenza – afferma Giordano – .I lavori di somma urgenza si erano resi necessari per tutelare la pubblica e privata incolumità dopo i continui allagamenti che avevano danneggiato i terreni agricoli nella zona di Lavorate. Se il fiume dovesse esondare ancora una volta, l’Ente Parco se ne assumerà tutte le responsabilità”.

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