Un giovane si è ferito mentre tentava di evitare che un pesce razza pungesse con il suo aculeo alcuni bambini in riva al mare su una spiaggia tra Pontecagnano e Battipaglia. L’animale ha però colpito il giovane ad un braccio iniettandogli il veleno. Dopo alcuni minuti il ragazzo non si sentiva più il braccio ed è stato costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale Ruggi di Salerno. L’uomo è stato tenuto in osservazione: la razza è infatti un pesce che contiene veleno ed il braccio si è immediatamente gonfiato ma senza l’interessamento dei tendini come si temeva in un promo momento. Consultato anche un centro sulle specie marine del Nord per trattare nel migliore dei modi il paziente che non sembra aver subito particolari conseguenze dalla puntura di questo esemplare di Pteroplatytrygon violaceus, o trigone pelagico, specie niente affatto di casa nelle acque del Golfo di Salerno.
Appartenente alla categoria dei pesci cartilaginei, o condroitti, assieme a torpedini, aquile di mare, mante e squali, il trigone pelagico è un animale gregario. Muove il corpo piatto ed elegante grazie alla presenza di due ampie “ali” laterali. Si nutre di polpi, seppie, calamari ma anche di acciughe e organismi planctonici, che divora attraverso la bocca posta ventralmente, e non in punta di muso come per i pesci ossei (con uno scheletro completamente ossificato). Questa specie è ovivipara, dà alla luce 4-5 piccoli lunghi appena 10-12 cm, che sono alimentati con una secrezione uterina. Non attacca l’uomo, ma se minacciata si difende con l’aculeo seghettato posto alla base della coda, che può rilasciare un veleno dagli effetti tutt’altro che piacevoli, anche se per fortuna non mortali.