Per l’ultima settimana di agosto il Ravello Festival 2015, quest’anno dedicato al tema dell’”InCanto”, farà rivivere alcuni dei più grandi compositori che hanno fatto la storia della musica classica, con tre giorni di concerti dedicati alle musiche di Beethoven, Mozart, Verdi e Mahler.
Il primo dei tre concerti è fissato per martedì 25 agosto(Belvedere di Villa Rufolo – ore 19.30 – posto unico 40 euro) e vedrà protagonisti i celebri Berliner Symphoniker, annoverati tra le migliori orchestre del panorama europeo, diretti per l’occasione da Maurizio Billi sulle musiche di Ludwig van Beethoven. Al pianoforte il giovane e talentuoso americanoAndrew Pae.
Dopo l’Overture da “Egmont”, Andrew Pae e i Berliner Symphoniker eseguiranno il Concerto per pianoforte e orchestra No. 5, Op. 73. “Imperatore“. Il programma si chiude con la celebre Sinfonia No. 3 in Mi bemolle Maggiore, Op. 55. “Eroica“.
Mercoledì 26 agosto sarà la volta del concerto “Harmoniemusik – Un viaggio tra le corti europee sulle orme di Mozart” (Villa Rufolo – ore 21.30 – posto unico 20 euro). L’Aternum Ensembleripercorrerà, con un itinerario ideale, la storia e l’influenza culturale delle Corti Europee a cavallo tra il XVII e XVIII secolo, attraverso l’esecuzione, per ensemble di fiati, di alcune delle più belle musiche teatrali di Wolfgang Amadeus Mozart.
A comporre questo importante sestetto di fiati sono Stefano Bellante e Alfonso Giancaterina ai clarinetti, Carlo Torlontano e Alessandro Monticelli ai corni, Alfonso Patriarca e Giuseppe Reggimenti ai fagotti.
Giovedì 27 agosto, infine, il Ravello Festival accoglie nuovamente la prestigiosa European Union Youth Orchestra, diretta da Gianandrea Noseda, già protagonista nel 2014 del Concerto Wagneriano a ravello e nominato Conductor of the Year, di recente, negli USA. (Belvedere di Villa Rufolo – ore 19.30 – posto unico 50 euro).
La EUYO è una formazione di giovani eccezionali talenti selezionati nei 28 Paesi Membri dell’Unione Europea. Il programma proposto da Noseda parte da una selezione di arie verdiane legate a spunti teatrali particolarmente significativi per poi puntare su uno dei capolavori assoluti del sinfonismo del Novecento, la Quinta di Mahler, il cui “Adagietto” Visconti immortalò nel film “Morte a Venezia”.
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