L’idea da sviluppare, di per sé, è semplice. Farsi affiancare, laddove le risorse umane ed economiche non risultano sufficienti, da soggetti capaci ed altamente specializzati. E’ l’uovo di colombo della cultura salernitana, il progetto al quale sta lavorando il Comune capoluogo per aprire la gestione, la programmazione e l’organizzazione del comparto culturale al terzo settore, associazioni ed onlus che abbiano figure professionali qualificate e comprovata esperienza. Il solco è quello tracciato dalla Costituzione e dal principio di sussidiarietà; il bisogno è quello dettato dalla necessità di far fronte a spese crescenti, ad una domanda in aumento per il notevole afflusso di turisti, l’opportunità di determinare una svolta che faccia fare a Salerno il salto di qualità nell’offerta culturale ma anche nell’accoglienza.
Il visitatore deve poter essere accompagnato alla scoperta di luoghi e siti museali, esposizioni, eventi in cartellone. Si tratta di mettere a sistema quanto di buono fatto finora senza lasciare spazi ulteriori all’improvvisazione, coordinando i soggetti che si occupano a vario titolo di cultura sul territorio. Una partita importante, su cui si gioca il futuro dell’immagine e di parte dell’economia salernitana. Il Comune capoluogo da solo non può gestire tutto, ed ecco l’idea di utilizzare le risorse umane e finanziarie che pure non mancano nel terzo settore. Per il momento è una bozza di ragionamento da sviluppare, magari quando saranno più chiari anche gli effetti della riforma Delrio sulle province ed il loro immenso patrimonio culturale.
Fonte LIRATV