E’ consapevole delle difficoltà che ancora vive l’aeroporto salernitano, Giudice, ma è l’ottimismo a farla ora da padrone. «Le commissioni parlamentari – afferma il segretario della Cisal – hanno mosso ben più di un rilievo in ordine al nostro aeroporto ma nonostante questo il “Costa d’Amalfi” è stato inserito negli scali di interesse nazionale dal Governo.
E’ segno tangibile che l’infrastruttura salernitana ha delle potenzialità riconosciute, oltre che un ruolo strategico per quel che concerne l’alleggerimento del traffico aereo del vicino scalo di Napoli-Capodichino. Ho sempre sostenuto che l’avvio vero e serio dell’aeroporto coinciderà con un rilancio netto e definitivo del turismo della nostra provincia, di cui il “Costa d’Amalfi” può essere vero e proprio volano, con traffico in entrata ed in uscita. Non c’è più tempo da perdere; se n’è già perso troppo».
Sul Decreto manca ancora la firma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; così come manca ancora la firma del Ministro Padoan sul decreto di gestione totale dello scalo alla società di gestione: una mancanza che tiene bloccati i fondamentali 40 milioni di euro per l’allungamento della pista del “Costa d’Amalfi”.
Ed è proprio in merito a questo aspetto che Giovanni Giudice rivolge un accorato appello: «Mi rivolgo al Ministro Padoan affinché rompa gli indugi che ha e firmi finalmente il decreto che consentirà alla società di gestione di poter usufruire di soldi, di fatto, già stanziati. E mi rivolgo anche ai parlamentari salernitani affinché vadano in pressing sul Ministro e – senza distinzioni di bandiere e partiti – lottino tutti per una causa comune, quella del rilancio del territorio salernitano e del suo turismo: elementi che passano necessariamente attraverso il perfetto funzionamento di un aeroporto che è cattedrale nel deserto da ormai troppi anni».