Il noto quotidiano on-line Il Vescovado ha pubblicato la severa missiva, della comandante Martingano che si rivolge, in maniera dura, direttamente ai due amministratori pubblici: «Abbiamo tentato di spiegarvi con la massima educazione e che avremmo risposto se, alle vostre richieste, ci aveste lasciato parlare invece di aggredirci verbalmente con inaudita violenza come avete fatto, accecati dai vostri pregiudizi. Le frasi riportate, peraltro virgolettate, non rientrano nella maniera più assoluta nel nostro vocabolario, nella nostra forma mentis, nel nostro costume e non sono state né proferite né neppure pensate, né da me né da nessuno dei miei collaboratori».
Ecco il testo integrale della lettera
Egregi Sigg.ri Luigi Sabatino e Paolo Bianco
è con grande amarezza che ho letto il lungo scritto che avete avuto l’impudenza di inviare non solo al Sindaco di Amalfi, ma anche alle testate giornalistiche locali e nazionali nel bieco quanto ingiustificato tentativo di gettare fango e discredito non soltanto sul Corpo di Polizia Municipale di Amalfi ma sull’intero territorio costiero.
Per giungere ad Amalfi, avete certamente subito circa due kilometri di auto in fila, ed altrettante ne erano in coda nell’altra direzione sempre in entrata ad Amalfi. Ebbene quegli automobilisti, migliaia in quei giorni, erano tutti intenzionati a fermarsi ad Amalfi, alla ricerca di un parcheggio dopo aver percorso centinaia di kilometri. Purtroppo il nostro territorio per la sua conformazione morfologica non consente grandi aree di sosta, e tutte quelle che sono state ricavate e rese disponibili, durante il mese di agosto, risultano sempre assolutamente insufficienti ad accogliere l’enorme afflusso di turisti che si riversa in Costiera. A complicare ulteriormente la situazione, le dimensioni particolarmente anguste che caratterizzano le nostre strade e che sono assolutamente inadeguate ad accogliere una mole di traffico da esodo biblico quale si rivela quello che ogni anno durante il mese di agosto si registra puntualmente in Costiera.
Peraltro, da ottimi amministratori locali quali sono certa voi siate, vi sarete certamente chiesti in caso di emergenza (ambulanza, Vigili del Fuoco, etc.) come tali situazioni vengano gestite, e certamente sarete a conoscenza della principale regola di sicurezza e protezione civile che impone che vengano lasciate sempre libere adeguate vie di fuga. Dunque queste sono le semplici ed evidenti motivazioni che, quando le aree di sosta si riempiono, nostro malgrado, ci impongono di invitare gli automobilisti che continuano ad arrivare, a cercare parcheggio nei comuni limitrofi.
E questo è quanto abbiamo tentato di spiegarvi con la massima educazione e che avremmo risposto se, alle vostre richieste, ci aveste lasciato parlare invece di aggredirci verbalmente con inaudita violenza come avete fatto, accecati dai vostri pregiudizi. Le frasi riportate, peraltro virgolettate, non rientrano nella maniera più assoluta nel nostro vocabolario, nella nostra forma mentis, nel nostro costume e non sono state né proferite né neppure pensate, né da me né da nessuno dei miei collaboratori.
Infatti la “vigilessa (mora e non tanto alta)” (grazie per il complimento!) ero proprio io, il Comandante della P.M. di Amalfi, che nelle giornate di traffico particolarmente intenso sono personalmente presente nel principale snodo viario al fine di rendere il miglior servizio ai cittadini ed agli ospiti della nostra città. La versione dei fatti completamente falsa da voi riferita ed urlata dalla stampa nazionale in maniera evidentemente pretestuosa con il solo fine di cercare lo scoop giornalistico ferragostano in carenza di notizie di ben altro spessore, umilia innanzitutto l’intelligenza dei lettori e degli italiani, tantissimi, che conoscono benissimo, per esperienza vissuta direttamente, il calore dell’ospitalità che caratterizza la Costa d’Amalfi.
Cari amici Padovani, con grande orgoglio vi dico che mio fratello vive ed è residente a Padova da circa dieci anni, ha sposato una Padovana che è una ragazza splendida, straordinaria e nelle vene dei miei adorati nipoti scorre sangue misto Amalfitano e Padovano! Credo, dunque, che ai nostri figli vadano inculcati i valori della solidarietà, della tolleranza, della fratellanza, dell’uguaglianza, e soprattutto vada loro insegnato che già da molti decenni ormai l’Italia è una e indivisibile e che non esistono differenze tra Nord e Sud.
Fonte Ilvescovado.it