Una due giorni nel corso della quale saranno preparate, per soli fini di autoproduzione, le conserve di pomodoro, un rito che in molti purtroppo hanno oramai abbandonato ma che sopravvive in molte aree della provincia salernitana, come nell’Agro nocerino-sarnese, terra del pomodoro per eccellenza, il “rosso” San Marzano. “Dall’Agro Nocerino Sarnese rilanciamo la nostra idea di agricoltura – dichiara Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania – Un’agricoltura che può destare impegno professionale e passione nei giovani, riportandoli a questo antico mestiere, che richiede professionalità e cultura adeguata all’altezza delle sfide e che può garantire cibo buono e salute, tutela delle risorse naturali e della varietà genetica, tutela dei saperi e dei sapori che rendono unico e irripetibile ogni territorio italiano, ospitalità, bellezza del paesaggio. Per questo riteniamo necessario che anche la Regione Campania investa sempre più in politiche di ricerca e innovazione per rafforzare e offrire assistenza tecnica a chi coltiva con metodi biologici”.
“In questi due giorni vogliamo riscoprire una pratica del fare assieme, ritrovare una tradizione che va scomparendo e salvaguardare come parte della nostra identità, delle radici culturali di una terra agricola feconda, in cui il chilometro zero, la produzione e il consumo locale delle risorse alimentari ha sempre rappresentato un elemento distintivo – aggiunge Luana Mattiello, presidente di Leonia-circolo Legambiente –. In un territorio sottoposto al più dissennato consumo di suolo e ad una espansione insediativa residenziale e industriale estremamente disordinata, su cui grava una diffusa vulnerabilità al dissesto idrogeologico, esiste, di contro, un territorio di straordinario valore paesaggistico e ambientale, storico e culturale, pervaso da aree archeologiche di grande rilevanza, localizzazione di produzioni orticole a denominazione protetta. Ed è da qui che bisogna ripartire per coinvolgere i cittadini, sensibilizzando e motivando ad una maggiore partecipazione e senso civico, in una esperienza di ricerca e conoscenza della Valle del Sarno”.