“In assenza di risposte, entro sette giorni da questa nuova denuncia, presenteremo uno nuovo esposto alla Procura della Repubblica di Napoli e al Visag”. Galatro, dunque, non usa mezzi termini per chiedere il rispetto delle norme di sicurezza all’interno che ormai, da tempo, è diventato il cavallo di battaglia del sindacato di categoria.
“Nel caso di accertamento di violazioni da parte della dirigenza della Procura – si legge nella denuncia presentata già a maggio – questa organizzazione sindacale chiede che nei confronti dei responsabili sua applicato il sistema sanzionatorio previsto dal decreto legislativo 81 del 2008, nonché, eventualmente, quello previsto dalle norme penali e civilistiche”, aveva spiegato Galatro.
I rilievi sugli spazi riservati al Casellario riguardano tra l’altro lo stato delle stanze dell’archivio, dove si è verificata la caduta di intonaco e dove il personale ha segnalato infiltrazioni d’acqua “che praticamente invadono l’archivio creando vere e proprie pozzanghere e la crescita di funghi e muffe”.
All’ingresso, inoltre, vennero trovati vari generi di rifiuti che vanno dalle bottiglie alla carta igienica, mentre il corridoio di accesso interno sembra un cunicolo degradato, con pareti disincrostate e intonaco a terra. Nulla è cambiato, a distanza di mesi, secondo la Cisl Fp e ora tutti gli elementi, in caso di ennesima fumata nera, saranno nuovamente sottoposti alla Procura di Napoli che al Visag, il nucleo preposto ai controlli sul rispetto della sicurezza sul lavoro negli spazi giudiziari.
“Le questioni concernenti lo stato dei luoghi a via Rafastia sono solo l’inizio di un ulteriore e nuovo percorso di controllo sullo stato dei luoghi di lavoro della Procura”, ha detto Galatro. “Tutti potranno verificare – ha continuato – il vergognoso modo in cui i dipendenti del casellario giudiziale sono “obbligati” a lavorare e in quale schifo sono accolti gli utenti. La documentazione allegata denuncia come la dirigenza della Procura, sempre a proposito dei “comuni doveri di lealtà e cooperazione istituzionale” tenga in considerazione impiegati e cittadini che sono costretti a frequentare detti uffici. La Cisl Fp di Salerno, a intendimento dei propri doveri istituzionali, “denuncia” ciò che è contro legge, a prescindere da chi è l’interlocutore”.