Se mettessimo in fila tutte le 82.394 tonnellate di PFU raccolte in Campania, pari al peso di oltre 9 milioni di pneumatici da autovettura, formeremmo una striscia lunga 4.577 km, pari a oltre due volte la distanza tra Napoli e Londra. In aggiunta all’attività ordinaria di raccolta presso gommisti, stazioni di servizio e autofficine in tutta la Regione, Ecopneus è anche intervenuta in situazioni di emergenza come a Buccino (SA), Scisciano (NA), Battipaglia (SA) e Eboli (SA), dove giacevano da anni abbandonate complessivamente oltre 18.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso. Le operazioni, completamente a carico di Ecopneus hanno permesso di scongiurare ogni rischio per l’ambiente e la salute dei cittadini, senza nessun costo per le casse della Pubblica Amministrazione.
Dal 2011 ad oggi Ecopneus è intervenuta in 12 di questi “stock storici”, rimuovendo a proprio carico complessivamente oltre 65.000 tonnellate di PFU, un volume pari a quello di oltre 80 piscine olimpioniche. In Campania, Ecopneus è intervenuta anche nei territori della cosiddetta Terra dei Fuochi dove, in virtù di un Protocollo straordinario firmato insieme al Ministero dell’Ambiente e alle Amministrazioni locali, Ecopneus è potuta intervenire prelevando 656 tonnellate di PFU in 17 Comuni diversi, scongiurando il rischio che venissero utilizzati come combustibile per i roghi di rifiuti.
A livello nazionale, invece, tra le regioni con cifre maggiori di raccolta dei PFU ci sono la Lombardia (96.170 tonnellate), seguita da Campania (82.394 ton.), Lazio (79.357 ton.), Sicilia (77.836 ton). Nel resto d’Italia, a seguire si posizionano Veneto (76.562), Puglia (76.393), Emilia Romagna (74.424) Toscana (61.342), Sardegna (50.640) e ancora Calabria (45.893), Piemonte (44.223), Trentino (38.293), Marche (28.250), Abruzzo (24.103), Umbria (21.167), Liguria (19.677), chiudendo con Friuli (15.192), Basilicata (12.958), Molise (7.233), Valle d’Aosta (318).
I 4 anni di attività di Ecopneus coincidono, inoltre, con un importante traguardo raggiunto, quello di 1 milione di tonnellate di Pneumatici Fuori Uso raccolte – l’equivalente in peso di 100 milioni di singoli pneumatici per automobile – e trasformati in polverino per asfalti silenziosi, pavimentazioni sportive ecologiche e insonorizzazioni per l’edilizia, ma anche per fornire energia sostenibile per famiglie e aziende. Un lavoro, quello di Ecopneus che non si è mai limitato agli obiettivi di legge: del milione di tonnellate raccolte, 80.000 sono state recuperate andando oltre il target assegnato per rispondere alla domanda degli operatori e garantire un servizio efficiente al sistema, scongiurando ogni rischio di abbandono di PFU sul territorio.
Dal 2011 ad oggi, il 62,5% dei PFU raccolti è stato usato per recupero di energia, mentre il 37,5% è stato trasformato in nuovi materiali come granuli, polverini di gomma e acciaio. Un settore, quello del recupero dei materiali, su cui Ecopneus sta puntando con grande convinzione con un investimento in ricerca e innovazione – che dal 2011 ad oggi – ha già raggiunto i 14 milioni di euro per promuovere gli sbocchi applicativi della gomma riciclata da PFU. Questo panorama in crescita, ad oggi, vede l’impiego della gomma riciclata in pavimentazioni sportive (30%), aree da gioco per bambini (13%), isolanti acustici per edilizia (5%) ed asfalti a bassa rumorosità (1%).
Il sistema industriale di green economy, messo in moto da Ecopneus rappresenta, dunque, un’eccellenza che genera vantaggi sia economici che ambientali. Solo nel 2014, a livello nazionale sono stati risparmiati 105 milioni di euro sulle importazioni dimateria prima vergine ed è stata evitata l’immissione di 344mila tonnellate di CO2 in atmosfera, nonché lo spreco di 1,8 milioni di m3 di acqua e 377mila tonnellate di risorse minerali e fossili, necessarie alla produzione dei beni che il riciclo va a sostituire.
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