Ecco l’editoriale di Tony Ardito
In politica spesso il trasformismo viene giustificato da una non meglio definita caduta degli steccati e delle ideologie. Il che autorizzerebbe l’esercito aduso a praticarlo ad ogni livello – tanto più in prossimità di scadenze elettorali – non solo a saltellare nell’ampio ambito di riferimento – centrodestra o centrosinistra – ma molto più disinvoltamente, dall’uno all’altro, a seconda delle proprie convenienze.
In più, taluni, arricchiscono le proprie alte motivazioni auto-collocandosi nella categoria delle “persone per bene” cosiddette.
Ho sempre pensato che le Persone per Bene non appartenessero ad un ceto o ad una categoria sociali; né fossero iscritte ad un circolo esclusivo, ma molto più semplicemente, sono coloro che serbano l’etica della responsabilità e danno conto del proprio cimento quotidiano – qualunque esso sia – alla famiglia, al datore di lavoro, alla comunità di appartenenza, nel convinto rispetto, spesso a fronte di sacrificio, delle regole.
Solo l’elettore ha facoltà di cambiare ed anche più volte, opinione. Il voto è l’attestazione di un giudizio; sia esso espresso sulla fiducia o per accordare il proprio assenso su quanto prodotto.
Talvolta, quindi, il ritorno al passato non rappresenta necessariamente un male. Ricostituire nei partiti una scala di valori solidi ed uno spazio politico in cui essi possano agire e confrontarsi, sarebbe un primo importante passo, se non disgiunto dalla esigenza di restituire in modo netto ed inequivocabile al cittadino la possibilità di scegliere il suo rappresentante, in seno al Parlamento innanzitutto.
Forse, forse ne guadagnerebbero le istituzioni, la rappresentanza democratica, le comunità, i territori. Ci sarebbe un trasformista in meno e, finalmente, potrà proporsi e distinguersi una qualche “persona per bene” in più…
Tony Ardito
Negli ultimi 50 anni sia a destra che a sinistra i politici italiano hanno creato una nuova etica che di “per bene” come lo intende Ardito non ha proprio nulla.
Il codice etico dei politici italiani, entrare in politica per sistemarsi a vita anche per le loro future generazioni, la politica un mestiere, soprattutto per chi non ha mai lavorato, arroganza, megalomania, strapotere, manipolazione degli elettori.
Il trasformismo è come il lecchinaggio che porta avere entrare e poi il posto fisso….vcmbiano nomi ma sostanza è la stessa……vero ?
Esiste un metodo banale per distinguere gli sciacalli della politica dalle persone per bene o quantomeno normali.
I primi disquisiscono prevalentemente di se stessi, del partito, delle alleanze, della prossima campagna elettorale e via discorrendo.
I secondi provano a spiegare cosa hanno fatto e cosa vorrebbero fare.
Non è difficilissimo quindi distinguerli, eppure la maggior parte della gente non lo sa fare.
Sono in piena sintonia su quanto illustrato da Rita ha fatto una perfetta analisi brava e complimenti.
faccia tosta e ardimento….per dare lezioni!
http://lacittadisalerno.gelocal.it/salerno/cronaca/2008/06/26/news/tony-ardito-il-gran-cerimonieretra-i-big-della-politica-a-salerno-1.4519195?refresh_ce
Caro amico Ardito,
l’editoriale assegnatoti potresti quotidianamente scriverlo sul “trasformismo dilagante” di tanti tristi figuranti locali, talmente dilagante che ha permesso a codesti personaggi di secondo e terz’ordine di mettere radici nel sottobosco politico più becero e squallido al solo fine di assicurarsi la pagnotta, fregandosene di tutto il resto, perfino da chi a turno proviene il comando.
Ebbene, dopo tanta “coerenza” (seppur nell’incoerenza assoluta), la pagnotta è arrivata (naturalmente a carico della collettività) con buona pace di quanti, con maggiori titoli ma senza coda (da sventolare), quotidianamente s’impegnano utilizzando solo e soltanto le proprie capacità. Ma questa purtroppo è la triste storia del nostro paese (con la minuscola) che ha ormai dimenticato qual è il volto di una persona perbene, che io riassumo nel lavoratore che si addormenta in treno dopo una giornata di fatica, incurante dei suoi abiti sgualciti ed usurati, nel far ritorno alla sua famiglia.
Accidenti..?!?!…uno che si è guardato allo specchio e che finalmente riesce a fare outing. Complimenti!
concordo con il tuo pensiero, senza alcun dubbio!