Il pescato oltre ad essere conservato in cattivo stato, risultava inoltre essere al di sotto della taglia minima consentita, di cui la legge ne vieta la cattura, la detenzione, il trasporto e la commercializzazione su tutta la filiera ittica. A ciò si aggiunge la mancanza di etichettatura o qualsiasi altro documento commerciale, che ne attestasse la rintracciabilità ovvero la provenienza, tale da far presumere che potessero derivare dalla pesca di frodo e non dalla pesca professionale.
L’operazione di sequestro si è resa indispensabile in quanto il prodotto nello stato in cui è stato rinvenuto poteva essere, se commercializzato o somministrato, nocivo per la salute pubblica.
Alla competente Procura delle Repubblica c/o il tribunale di Salerno è stata prodotta denuncia contro ignoti, fermo restando che l’attività di P.G. da parte degli uomini della Guardia Costiera di Amalfi prosegue nel tentativo di risalire all’identificazione dei responsabili che hanno pescato tali prodotti ittici.
All’operazione di polizia giudiziaria ha collaborato, insieme con gli uomini della Guardia Costiera di Amalfi, il Dott. Antonio PISCOPIA, medico di turno del distretto Veterinario dell’ASL di Salerno.
Sono tutt’ora in corso le indagini per risalire ai responsabili.