Incalcolabile invece, il numero degli animali trucidati per “sport”.
Dicono, i cacciatori, che la loro attività aiuta l’ambiente. Come?-ci domandiamo- Uccidendo animali stravolgono gli equilibri delle singole specie, causandone la crescita esponenziale come nel caso dei cinghiali.
Oppure sterminando i predatori naturali. Da non tralasciare è la pericolosità di tale pratica per quanto riguarda l’inquinamento del sottosuolo e dei corsi d’acqua: tonnellate di piombo e materiali di scarto delle cartucce vengono infatti sparsi nei boschi dai cacciatori. Inoltre in molti casi, vengono uccise le madri, e i cuccioli, incapaci di badare a se stessi e di procurarsi il cibo, moriranno di stenti.
Altra pratica dei cacciatori è quella di piazzare trappole tra alberi e siepi e sempre più numerosi i casi in cui cani padronali muoiono o rimangono gravemente feriti all’interno di quest ultime.
In qualunque modo si provi a interpretare la parola caccia, essa rappresenterà sempre e solo morte. Per questo motivo domenica 13 Settembre, alle ore 11, le associazioni EITAL- Ente Italiano Tutela e Lupo Onlus e Venganch’io Cavese, insieme ad Animalisti Italiani Onlus che aderisce alla manifestazione, protesteranno pacificamente contro l’apertura della stagione venatoria e ribadiranno un forte NO a questa pratica crudele, chiedendo alle istituzioni norme sempre più severe al fine di contrastare questo massacro legalizzato.
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