Inquinamento di aria ed acqua ad opera di tre ospedali salernitani. E’ questa l’accusa della procura nei confronti di alcuni impianti del “Ruggi d’Aragona”, del “Giovanni da Procida” e del “Costa d’Amalfi” a Castiglione di Ravello. Per la Procura al Ruggi sono sotto accusa i fumi prodotti dalla centrale termica e quelli che fuoriescono dalle cappe dei locali di Farmacia dove si producono i farmaci chemioterapici. Per il da Procida e Castiglione il reato ipotizzato è quello di non avere tutte le autorizzazioni agli scarichi delle acque. Sette gli indagati.
Tra loro anche il manager del Ruggi Viggiani. La richiesta della Procura si fonda sull’esito delle indagini concluse, a marzo dello scorso anno, dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico i Salerno (agli ordini del capitano Giuseppe Ambrosone) i quali avrebbero riscontrato una serie di irregolarità amministrative relativamente proprio alle autorizzazioni sia per quanto riguarda l’immissione in mare delle acque reflue del Da Procida e di Castiglione sia per quanto riguarda il funzionamento sia della centrale termica che delle cappe del Ruggi.