Accogliendo le tesi dell’avvocato Marcello Fortunato che opponeva, tra l’altro, l’impossibilità di adottare varianti fino all’adozione del nuovo piano urbanistico della città, in quanto, in quell’area, di circa 100 mila metri quadrati il comune aveva adottato provvedimenti di localizzare attività produttive con vocazioni sicuramente diverse da quelle delle Fonderie Pisano. “L’interesse per la nostra Città prima di tutto -dichiara il Sindaco Paolo Russomando– il nostro territorio ha vocazioni diverse da quelle che chiedevano le fonderie Pisano. Mi complimento con i legali ed i nostri tecnici che hanno seguito tutte le fasi della vicenda giudiziaria. Stiamo lavorando al Piano Urbanistico Comunale con la massima trasparenza, e la prova è nei fatti che ci siamo affidati all’Università di Salerno”.
A mille e una notte, i comuni fanno il solito scaricabarile e le care fonderie continuano ad inquinare, questa è l’Italia.