La partenza non proprio esaltate del suo Spezia (la sconfitta a Bari nella prima di campionato e il pareggio in casa contro la Pro Vercelli) potrebbe indurre Volpi a fare l’utile e il dilettevole nonostante abbia da qualche mese ceduto la presidenza Giovanni Grazzini, vicepresidente dell’altro amore sportivo di Volpi: la Pro Recco, la Juventus della pallanuoto italiana.
Nei giorni scorsi sono circolate voci che vedrebbero un interessamento del presidente all’acquisto della Sampdoria, insinuazioni smentite dal diretto interessato nel momento in cui ha dichiarato di tenere soltanto alle sorti dello Spezia che vuole portare in serie A. Se non in questa stagione, nella prossima.
Ma chi è Gabriele Volpi? In sintesi è “il Roman Abramovic italiano”, così definito qualche tempo fa dal settimanale economico Il Mondo.
Volpi è l’italiano più ricco d’Africa. O se si preferisce, essendo lui uno dei pochi europei ad avere ottenuto la cittadinanza locale, il nigeriano più facoltoso d’Italia. La sua attività in Nigeria inizia nella seconda metà degli anni 70. Poi, nel 1981 entra nel settore della logistica petrolifera. Nell’intervista al settimanale economico Il Mondo, ha spiegato di essersi “adoperato” per avere concessioni per svolgere attività di supporto alle perforazioni petrolifere offshore (a 3mila metri dalla costa). E di averle ottenute. Da qui il successo della sua Intels, che «è decollata in virtù di quell’intuizione fortunata. Oltre che, ovviamente, della nostra capacità di svilupparla».
Insomma intuizione, fortuna e capacità. Questi, a suo dire, i tre ingredienti del successo da lui ottenuto. Come nella più classica storia dell’uomo fattosi da sé.
Tra i suoi punti di riferimento in Costiera, i fratelli Pisani del ristorante “Lido Azzurro” di Amalfi. Quattro anni fa Volpi offrì 13 milioni di euro per l’acquisto dell’hotel Palumbo di Ravello, ma l’offerta non venne ritenuta congrua dalla proprietà. Oggi la vendita dell’albergo è all’asta fallimentare per quella cifra.