Il ministro ha quindi spiegato che la legge introduce ‘la cultura della non discriminazione etnica, razziale, religiosa; della tolleranza, della sensibilità e dell’accoglienza’ ed ha a a che fare con ‘criteri di sensibilizzazione alle pari opportunità, all’educazione alla parità tra i sessi’ ma ‘in direzione opposta all’annullamento
della distinzione tra uomo e donna, che è in natura e cultura’.