Grazie alla gestione diretta dello stadio, i tifosi granata, diventerebbero ancor piu’ “attori principali” di un vincente progetto calcistico nella città di Salerno.
Bacino d’utenza, presenze allo stadio, tradizioni e competenze calcistiche, indicano sempre più i tifosi della Salernitana quali “elementi di riferimento per supportare” la programmazione aziendale del “club dell’ippocampo”.
Tifoso granata “aziendalista” che potrebbe essere protagonista della vita societaria, finalizzata a determinare per il club, “nuovi ricavi” e “nuove strategie aziendali”.
Il brand e la maglia della Salernitana costituiscono per i propri tifosi, l’identificazione e la fidelizzazione della squadra del cuore, per tale motivo, gli stessi potrebbero essere coinvolti in stategie di customer satisfaction , marketing e merchandising che la società intenderà attivare.
Tifosi granata, “sostenitori” di un nuovo modello di governance, che in tema di fenomeno sociale, coinvolga direttamente il territorio , le istituzioni, le scuole, le associazioni di categoria.
Tifosi granata “artefici” di un progetto aziendale che determini la pianificazione di investimenti mirati sul territorio, finalizzati a promuovere “turismo sportivo” e relativa crescita economica.
Tifosi di Salerno “promotori” della creazione del “Museo della storia Granata”, volano per “raccontare” la vita calcistica del club, e far riavvicinare ed appassionare sempre più i giovani tifosi alla squadra della Salernitana ( vedasi l’iniziativa attivata dal Milan e dall’Inter)
Tifosi “organizzatori” di un “Villaggio Granata”, (da allestire nella prossimità dello stadio Arechi), dove ogni domenica, prima delle partite casalinghe, si possano organizzare eventi di marketing e merchandising , e nel contempo proiettare le immagini delle partite più significative ed emozionanti degli anni della serie A e B ( vedasi l’iniziativa attivata dalla Sampdoria)
In tempo di calcio austerity , le societa’ di calcio, non possono prescindere dalla “funzione di ricavo” legata ai tifosi e dai ricavi da diritti tv.
Allo stato i club di calcio, si presentano sul mercato, come “soggetti sui generis”, rispetto al “prodotto commercializzato” , ed ai “fattori della produzione” utilizzati.
Il “prodotto” spettacolo , ed i “calciatori” fattori della produzione, rendono i club di calcio oggetto di osservazione per i classici “stakeolder” , per il mercato , per i tifosi, e per le aziende sponsor.
In tale situazione, per migliorare la valutazione del brand,societario con relativo aumento per il club dei propri ricavi commerciali, bisogna attivare una politica di fidelizzazione dei propri tifosi.
In tema di fidelizzazione dei tifosi, anche grazie al sistema di ”customer relationship management” (CRM), le società di calcio, possono ampliare le proprie capacità attrattive, sia nei confronti dei propri supporters e sia verso gli sponsor, determinando la soluzione ideale, per gestire l’intera sfera relazionale, che si identifica verso la propria squadra del cuore.
Tifosi “aziendalisti” e “tifosi ultras”risultano avere due modi differenti di “amare” la propria squadra del cuore.
Il tifoso “aziendalista” partecipa agli eventi agonistici e parimenti s’interessa anche degli aspetti societari del proprio club, il tifoso “ultras” preferisce invece, godersi e motivare il risultato agonistico rispetto a quello aziendale.
Gestione diretta dello stadio: “asset profile” per il club dell’ippocampo?
Antonio Sanges dottore commercialista
Commenta