Intanto sui roghi che stanno attanagliando in questi giorni non solo il salernitano ma l’intera regione Legambiente, attraverso il suo Presidente Michele Buonomo sostiene: “Davanti alle fiamme che in questi ultimi giorni colpiscono varie e ripetute aree della Regione, ci risulta difficile credere alla favola dell’autocombustione.
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Troppe coincidenze, troppo roghi. L’esperienza ci insegna che spesso dietro queste fiamme c’è dolo spinto da interessi speculativi e da un ritorno economico. Gli incendi sono una vera e propria emergenza, perché distruggono habitat e paesaggi, possono mettere in crisi l’esistenza di tante economie locali che hanno scommesso sul turismo ambientale, accrescono il rischio idrogeologico e la desertificazione. Sono un pericoloso segnale di rifiuti di legalità”. Analizzando con attenzione i dati del Corpo Forestale dello Stato, relativi ai roghi che sono divampati nel 2015 fino al 14 agosto su tutto il territorio campano si sono verificati 479 incendi, seconda regione d’Italia dopo la Calabria, che hanno trasformato in cenere una superficie complessiva di1.676 ettari,. Una ferita profonda – denuncia Legambiente – che continua a martoriare il territorio campano, il paesaggio e le bellezze naturali che contribuiscono a renderlo unico al mondo. La lotta a questi veri e propri delitti ambientali non può prescindere dalla sensibilizzazione dei cittadini e delle comunità, anche per rompere quel muro di omertà che a volte circonda gli incendiari.
ieri da Salerno fino a Sarno, passando per Pellezzano, Baronissi, MsSeverino, Roccapiemonte, Siano, Sarno vi erano decine di roghi. Una organizzazione così scentifica degli incendi quest’anno non si era ancora vista. Il discorso è sempre quello:
1) Interesse di pascolo sulle montagne in questione (vedi pure problema bovini in libertà)
2) Interessi per chi vorrebbe lavorare nell’antincendio e nel rimboschimento.
Quest’anno si sono divertiti in tanti a bruciare il più possibile. Non si vedeva da anni un simile scempio. E chi dovrebbe gestire la risorsa “natura” che fa? Arresta qualcuno e lo costringe a sue spese a piantare quanti alberi ha bruciato? No!!! se nè fottono di tutto.
Per ricrescere, se mai ci riuscirà, un poco di vegetazione occorreranno decine di anni SENZA INCENDIO, praticamente la zon bruciata è morta e sepolta.
aggiungo al precedente commento, l’aumenrto del rischio frane con i probabili acquazzoni autunnali…
e il fatto che i vigili del fuoco sono da più di un anno numericamente in diminuzione