L’ipotesi della Procura di scambio politico-mafioso? “Non scherziamo – dice Aliberti, anche lui coinvolto nell’inchiesta con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa – Non abbiamo mai trattato con camorristi né chiesto voti a malavitosi. Mai. Ho sempre detto che la camorra ci fa schifo, non porta voti ma solo munnezza. E’ un cancro per lo sviluppo. Non sono mai stato a casa di un camorrista. E’ vero invece che come sindaco ricevo 30 persone al giorno.
Vengono da me perché hanno bisogno di lavoro e ci consegnano i curricula”. “Ascolto tutti e a tutti dico: garanzie non ne posso fornire, una cosa sono le elezioni, dove il voto va espresso sempre liberamente, altra cosa è l’aiuto che posso provare a dare come sindaco. Come posso escludere che tra queste persone ci siano malavitosi o parenti di boss? Viene gente di ogni tipo – afferma Aliberti – Non chiedo la fedina penale, sento le loro storie. Ma sbaglia di grosso chi pensa che ci sia la camorra dietro il nostro consenso elettorale”.
Sarà la fine dell’inchiesta a stabilire come sono realmente i fatti e a lei e sua moglie a dimostrare la vostra estraneità.
In ogni caso un PM della DIA non si muove e si espone personalmente a vuoto, qualcosa di vero ci sarà.