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Inchiesta Paolino: Aliberti, mai trattato con i clan

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“Monica è stanca oltre che indignata per la gogna di queste ore. Non ha alcun rapporto con il Comune, non gestisce appalti. Perché tirarla in ballo?”. Pasquale Aliberti, sindaco di Scafati e marito di Monica Paolino, intervistato da Repubblica torna così sull’inchiesta di Salerno e sulla scelta della moglie di dimettersi dalla presidenza della commissione Antimafia in Campania dopo essere stata indagata per voto di scambio.

L’ipotesi della Procura di scambio politico-mafioso? “Non scherziamo – dice Aliberti, anche lui coinvolto nell’inchiesta con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa – Non abbiamo mai trattato con camorristi né chiesto voti a malavitosi. Mai. Ho sempre detto che la camorra ci fa schifo, non porta voti ma solo munnezza. E’ un cancro per lo sviluppo. Non sono mai stato a casa di un camorrista. E’ vero invece che come sindaco ricevo 30 persone al giorno.

Vengono da me perché hanno bisogno di lavoro e ci consegnano i curricula”. “Ascolto tutti e a tutti dico: garanzie non ne posso fornire, una cosa sono le elezioni, dove il voto va espresso sempre liberamente, altra cosa è l’aiuto che posso provare a dare come sindaco. Come posso escludere che tra queste persone ci siano malavitosi o parenti di boss? Viene gente di ogni tipo – afferma Aliberti – Non chiedo la fedina penale, sento le loro storie. Ma sbaglia di grosso chi pensa che ci sia la camorra dietro il nostro consenso elettorale”.

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